PADOVA: ANCORA AGGRESSIONI AL PERSONALE DI POLIZIA PENITENZIARIA DELLA CASA CIRCONDARIALE
“Continuano inarrestabili gli eventi critici negli istituti penitenziari del Triveneto e di Padova in particolare”: afferma il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPe, per voce del Segretario nazionale del Triveneto Giovanni Vona, che da notizia degli eventi critici accaduti nelle ultime ore nella Casa circondariale patavina.
“Presso la Casa Circondariale di Padova, un detenuto marocchino di 29 anni, mentre era ai passeggi ha chiesto di rientrare sul piano cinque minuti prima perché non voleva giocare più a calcio. Il poliziotto di servizio gli ha detto di aspettare cinque minuti così che salisse insieme agli altri ristretti. Il detenuto, quando stava poi rientrando in cella, voleva aggredire uno dei due Agenti di servizio ai passeggi: il collega al cancello ha provato a contenerlo all’interno del cortile ma è stato scaraventato e colpito con calci e pugni. Il detenuto, poi, è uscito ha colpito il secondo poliziotto, scaraventandolo per terra e spaccandoli due denti e poi è tornato dall’altro collega e l’ha nuovamente colpito fino all’intervento della sorveglianza”, spiega Vona.
Il SAPPE punta il dito sulla gestione dei detenuti da parte del Provveditorato penitenziario di Padova: “Quel che è accaduto, di una violenza inaccettabile, ci ricorda per l’ennesima volta quanto sia pericoloso lavorare in un penitenziario. Sono mesi che portiamo avanti le battaglie a favore di ogni singolo appartenente alla Polizia Penitenziaria, mesi che rivendichiamo il nostro ruolo ormai attaccato da più parti e che vacilla sotto i colpi di normative che non ci tutelano di leggi troppo blande per chi delinque come la vigilanza dinamica ed il regime aperto nelle carceri, dimenticando l’infinito lavoro quotidiano che tutte le donne e gli uomini in divisa compiono con abnegazione ed altissima professionalità ogni giorno”, conclude Vona.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime solidarietà e vicinanza ai colleghi di Padova e denuncia: “presto torneremo in piazza per manifestare il dissenso verso chi ci ha lasciato senza tutele di fronte a problemi sempre più complessi e per rivendicare tutele, garanzie funzionali e nuovi strumenti che migliorino il nostro servizio, bodycam e Taser, su tutti nuovi protocolli operativi e soprattutto tutele legali”. E Capece non fa sconti al Capo dell’Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo: “Ogni giorno, in un qualsiasi carcere italiano, succede qualcosa. Ed il Capo DAP, Russo, non ci incontra e non fa nulla, quando invece dovrebbe intervenire con urgenza sulla gestione dei detenuti stranieri, dei malati psichiatrici, della riorganizzazione istituti, della riforma della media sicurezza. A lui rinnoviamo la richiesta dell’immediata applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi”.