Furti d’auto e aggressioni, l’Ordine dei Medici di Brindisi chiede un intervento incisivo e si costituisce parte civile nei processi penali per le violenze ai danni degli operatori sanitari.

Desta preoccupazione quanto si sta registrando in questi giorni  nel parcheggio interno dell’Ospedale Perrino di Brindisi da dove sono state trafugate diverse auto appartenenti ad operatori sanitari, a tal proposito l’Ordine dei Medici vuole sollecitare l’azienda sanitaria  a snellire le lungaggini burocratiche ed intervenire celermente al fine di dotarsi di un sistema di video sorveglianza. “E’ necessario assumere dei provvedimenti davanti a simili accadimenti- spiega il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Brindisi, Arturo Oliva- non si può essere perennemente ostaggio della criminalità, perché di questo si tratta. Ecco perché l’installazione delle telecamere all’interno del parcheggio potrebbe essere un utile deterrente”. Gli ultimi furti in ordine di tempo si sono consumati nelle scorse ore, tre auto appartenenti rispettivamente ad un medico  e a due operatori sanitari sono state asportate nella più totale tranquillità, visto l’assenza di occhi elettronici. “Basterebbe installare delle telecamere circolari per monitorare l’area del parcheggio all’interno dell’ospedale e soprattutto all’ingresso del nosocomio, dove non risulta esserci alcun tipo di sistema di controllo- sottolinea Oliva- questo è un argomento già affrontato in passato e mai risolto nonostante le rassicurazioni”. 

Nel frattempo lo stesso Ordine dei Medici di Brindisi ha adottato una delibera con la quale dichiara la volontà di costituirsi parte civile in caso di aggressioni e danni nei confronti dei medici operanti sul territorio, confidando che anche la Asl dimostri la sua solidarietà ai propri dipendenti assumendo analogo comportamento vista l’interruzione di pubblico servizio  come conseguenza delle aggressioni. E’ il caso del medico  e dell’infermiere aggrediti nel Pronto Soccorso di Brindisi da due persone, padre e figlio, a seguito del decesso di un parente. La prima udienza  si svolgerà il prossimo 21 settembre.  

“Tutto questo accade, inoltre, nei giorni in cui commemoriamo il decennale della scomparsa della collega Paola Labriola- conclude il presidente dell’Ordine-  la psichiatra assassinata  con numerose coltellate durante l’esercizio delle sue funzioni da un paziente. Da quel tragico giorno, nonostante le prese di posizione e le condanne, poco è stato fatto per garantire la sicurezza dei medici e degli operatori sanitari. Ecco perché l’Ordine sente il dovere di tenere alta l’attenzione su tale emergenza”.