Macchia: «Anche la Cgil ha un sogno: un porto polifunzionale che sia piattaforma logistica del Mediterraneo, chiederemo al presidente di proporre Brindisi»
Sognare è bellissimo, sognare in grande anche meglio e sognare un futuro grande e prosperoso per il porto di Brindisi è a dir poco fantastico. E’ strabiliante poi, quando i sogni dell’Authority – del tutto legittimi – che si materializzano sui social, coincidono con quelli di un consigliere regionale, persino nei modelli di nave, di compagnia di navigazione e di carburante utilizzato. E a seguire di altri sostenitori del terminale Edison.
La buonanima di Sigmund Freud sicuramente ne farebbe un caso di studio alla ricerca di una spiegazione di questi sogni, formidabili: a tratti quasi poetici e commoventi che richiamano tanto l’immagine del figlio che chiede al padre di comprargli le caramelle.
Anche la Cgil ha un sogno: un porto che mantenga la sua polifunzionalità e sia Piattaforma logistica del Mediterraneo sfruttando la sua banchina meglio infrastrutturata: quella di Costa Morena, dotata anche di un collegamento intermodale grazie ai binari ferroviari per cui si stanno spendendo tra i 70 e i 90 milioni di euro. Chiederemo al presidente dell’Autorità di sistema del Mar Adriatico Meridionale di proporre Brindisi come piattaforma logistica del Mediterraneo essendo dotata di tutte le infrastrutture necessarie, aeroporto compreso, ed essendo pronta chiavi in mano anziché affannarsi in dragaggi e opere importanti in altri porti che sono sprovvisti di tali infrastrutture.
Quanto alle navi Euribia e World Europe di MSC è vero che utilizzeranno il gnl, ma è altrettanto vero che il mercato delle crociere è in fase di forte evoluzione, in particolare sulle dimensioni delle navi. E vi è da registrare anche il fatto che vi sono alcuni casi di navi in costruzione per cui si sta optando di variare il progetto, non utilizzando più il gnl, ma altra forma di alimentazione energetica. E c’è ancora un altro “piccolo” aspetto da considerare: una nave da crociera non è una autovettura che entra nell’area della stazione di servizio e si rifornisce alle colonnine che erogano il combustibile scelto. Al contrario non può nemmeno avvicinarsi alle banchine limitrofe al deposito, dove possono attraccare solo ed esclusivamente le metaniere che scaricano il gnl e la bettolina (Edison sarà costretta ad utilizzarne una, il cui personale è probabile è ritenuto incluso nei circa 30 posti di lavoro promessi a regime) che potrà rifornire le navi da crociera, anche in transito, ma ben distanti dal deposito (ad esempio Bari). La presenza del deposito o terminale che dir si voglia, di fatto, anziché attrarle quindi, terrà ben lontane dal porto di Brindisi le navi crociera che utilizzeranno il gnl.
Antonio Macchia
Segretario Generale
Cgil Brindisi