Cisal chimici ritiene inaccettabile la decisione, assunta in maniera unilaterale dal colosso mondiale della chimica di base LyondellBasell, di procedere con imminente chiusura dell’impianto P9T di Brindisi.

Affermare che quest’ultimo risulti non più competitivo e poco performante, equiparandolo alla stregua di un comune ed antiquato apparato produttivo, significa rinnegarne la natura sperimentale di vero e proprio Impianto pilota e di avanguardia, fucina, negli ultimi vent’anni, di innumerevoli brevetti venduti in tutto il mondo – non senza legittimi e ragguardevoli profitti – grazie al sacrificio ed alle capacità professionali dei suoi addetti, oggi matricole quasi inutili al piano strategico disegnato oltreoceano.

Respingiamo, pertanto, simili sconsiderati annunci, sbagliati nel merito ed anche nel metodo, ritenendoli una provocazione ed un’offesa all’intelligenza di tutti coloro che hanno memoria storica del Petrolchimico di Brindisi.

La segreteria Cisal Chimici, da sempre attenta alle vicende occupazionali del territorio, disapprova una scelta che, inevitabilmente, assume il sapore di un inizio di indebolimento della nostra area industriale, propedeutico allo smantellamento dell’intera filiera produttiva con danneggiamento dei presidi a monte e a valle di Basell, e ritiene oramai improcrastinabile un autorevole intervento delle istituzioni locali e nazionali, anche attraverso il reinsediamento urgente del tavolo della chimica, teso a redimere la vertenza in atto e a scongiurare il lento ma progressivo decadimento della chimica di base italiana.

 

Segreteria Cisal Chimici Brindisi.

Pagliara, Mavroidis e Genoino.