Le segreterie di FILCTEM CGIL –  FEMCA CISL e UILTEC UIL, dopo aver registrato gli  inaccettabili ritardi da parte di EDISON, ad una adeguata e opportuna presentazione dell’investimento, delle istanze avviate ai vari livelli istituzionali per le dovute autorizzazioni per la realizzazione del Deposito Costiero di GNL nel Porto di Brindisi, qualche mese hanno inviato formale richiesta per un incontro dove valutare l’investimento, lo stato dell’iter autorizzativo, i tempi di cantierizzazione, le ricadute sul porto con i traffici portuali, le opportunità occupazionali in fase di costruzione e di esercizio degli impianti, l’incremento del PIL territoriale.   

Abbiamo da sempre considerato l’investimento previsto a Brindisi, rientrante appieno nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, PNIEC che nell’ambito di trasporti e mobilità, prevede la giusta transizione ecologica, con il superamento dei combustibili più impattanti sull’ambiente e la progressiva sostituzione, dei mezzi di trasporto di persone e merci. 

L’investimento è compatibile con le missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR al punto di ottenere specifico finanziamento dei Fondi previsti, i quali impongono tempi certi per l’avvio e la conclusione delle opere da realizzare, entro il 2026. 

L’impianto EDISON, oggi di GNL domani di BioGNL, completa le infrastrutture inserite nel nuovo Piano Regolatore del Porto, che supera quello attualmente in uso redatto nel lontano 1975 e  che pone con forza due leve essenziali, i dragaggi dei fondali di porto interno, porto medio e porto esterno e l’individuazione di aree dove realizzare le vasche di colmate per avere nuove banchine e nuove aree per estendere la zona economica speciale ZES, possibile volano di sviluppo per la logistica portuale a Brindisi. 

Un nuovo PRP redatto, dall’Autorità di Sistema Portuale e da SOGESID Società del Ministero della Transizione Ecologica, che ha piena competenza per determinare ogni possibile investimento in aree rientranti nei Siti di Interesse Nazionale SIN, come quello di Brindisi che ha un’estensione di 5.851 ettari di terrenti e fascia costiera.

Un Piano del Porto autorevole per la sua completezza di analisi, che dovrà completarsi con le “osservazioni” dei vari stakeholder, istituzioni e aziende industriali esistenti e che prevedono nuovi investimenti di innovazione e sviluppo che si stanno già concretizzando.   

Con l’incontro del 13 settembre ’23 in Confindustria EDISON, ci ha dettagliato le fasi istruttorie, le risultanze delle varie Conferenze di servizio e i chiarimenti su alcuni specifici aspetti.

Registriamo il completamento della fase autorizzativa di un investimento, di circa 150 milioni di euro. Confindustria ci ha informato di aver commissionato al CENSIS uno studio per una valutazione complessiva su ricadute occupazionali dirette e dell’indotto nella fase di costruzione, che riteniamo debba avvenire con l’utilizzo di aziende e Lavoratori locali, le attività collaterali dopo la realizzazione. 

Crediamo sia opportuno valutare i tempi delle ulteriori fasi di interlocuzione, anche, istituzionale, per evitare che Brindisi perda questo importante investimento, così come già avvenuto, per il ciclo combinato a gas di ENEL e di tanti impianti di energia rinnovabile.   

 

  Segretari Generali Territoriali Brindisi  

    FILCTEM CGIL                               FEMCA CISL                                  UILTEC UIL

(Antonio FRATTINI)                      (Marcello DE MARCO)                (Carlo Perrucci)