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BRINDISI.STABILIZZAZIONE E TUTELA EFFETTIVA PER IL PERSONALE: LA FP CGIL BRINDISI RILANCIA LA BATTAGLIA CONTRO IL PRECARIATO NEL SETTORE SANITARIO

La FP CGIL di Brindisi esprime forte preoccupazione per la gestione del personale precario nel settore sanitario, sollevando interrogativi sui piani assunzionali regionali e chiedendo azioni concrete per garantire stabilità e tutela.

La Funzione Pubblica CGIL di Brindisi, lungimirante protagonista nella lotta contro il precariato e nella difesa del servizio sanitario provinciale, denuncia apertamente le criticità emerse dalla DGR Puglia riguardanti i “Piani assunzionali in attuazione delle DGR n. 412 e 640 del 2023”. I numeri, chiaramente visibili nelle delibere, evocano preoccupazioni non di poco conto.

Conforme alle delibere regionali nn. 1388/2011 e 3008/2012, si è postulato che le risorse umane impiegate debbano essere adeguate a garantire l’erogazione dei LEA con standard elevati di appropriatezza, efficacia ed efficienza (art. 2, comma 2, Patto per la Salute 2010-2012). La Regione Puglia ha ulteriormente precisato che, per il personale medico, infermieristico e gli operatori di supporto all’assistenza, si dovrebbe adottare standard di personale differenziati, rispecchiando la diversità dei bisogni assistenziali nelle varie unità operative.

Tuttavia, la recente delibera della Giunta regionale sui piani assunzionali delle Aziende ed Enti del Servizio Sanitario sembra contraddire quanto previsto in precedenza. La CGIL Brindisi ha manifestato una sostenuta opposizione al piano del fabbisogno esposto dalla precedente dirigenza della ASL Brindisi, giudicando le risorse umane previste come insufficienti, a tal punto da non soddisfare nemmeno le esigenze del “Perrino”.

Va enfatizzato come la ASL sia stata scenario di una notevole fuga di medici e infermieri, personale di elevata competenza professionale e umana, che ha offerto un contributo inestimabile durante la pandemia. Oggi, cittadini e personale rimanente stanno pagando il prezzo di scelte passate incaute.

La FP CGIL Brindisi chiede chiarezza per il personale precario ancora in servizio, circa le stabilizzazioni e come si intende gestire la vacatio generata dalle cessazioni dei contratti e dalle fughe verso altre ASL. L’organizzazione sindacale ha mosso una battaglia sociale e culturale, con una raccolta firme per scongiurare il collasso della ASL brindisina, non essendosi risvegliata di soprassalto come altri, ma avendo anticipato e cercato di combattere tale scenario.

Il piano regionale attualmente prevede l’assunzione di 22 infermieri per il servizio 118, nonostante la presenza di personale già formato, molti dei quali hanno anche completato corsi di formazione avanzata, ma oggi sono esclusi. Dove erano i difensori della giustizia quando noi innalzavamo barricate contro queste ingiustizie?

Pertanto, la FP CGIL Brindisi richiede:

  • La certezza che tutto il personale avente diritto venga stabilizzato nei termini di legge;
  • Che il personale che non ha raggiunto i 36 mesi venga prolungato fino al raggiungimento dei 36 mesi;
  • Che la ASL Brindisi, in assenza di un piano del fabbisogno soddisfacente, attui una politica di razionalizzazione delle risorse umane seria ed efficace.

In risposta a queste esigenze, la FP CGIL Brindisi sollecita un incontro urgente con la Direzione Strategica della ASL Brindisi, entro 48 ore, al fine di trovare una soluzione immediata in linea con le direttive del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e gli sforzi della CGIL contro il precariato.

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