Nella scorsa settimana, la Giunta regionale ha approvato i piani assunzionali delle Aziende ed Enti del Servizio Sanitario, ma per Brindisi questa decisione è stata un colpo al cuore del sistema sanitario locale. Il Piano adottato per la ASL BR sembra essere più un grido di aiuto che una soluzione, gettando l’intera comunità nell’incertezza e nella preoccupazione. Lo dicono Giuseppe Lacorte della Cisl Fp, Giuseppe Carbone di FIALS e Gianluca Facecchia della UIL FPL. Solo 100 nuove assunzioni sono state autorizzate, ben lontane dal compensare le perdite degli ultimi anni. Tra queste nuove assunzioni, la situazione è ancora più allarmante: solamente 22 infermieri sono stati aggiunti al Servizio di Emergenza Urgenza 118, che già richiedeva almeno il doppio del personale. Nessuna espansione nell’organico infermieristico dei Presidi Ospedalieri è stata prevista e la gravità della situazione è evidente nella mancanza di Operatori Socio Sanitari, una delle categorie maggiormente necessarie. Inoltre, le magre stabilizzazioni, solo 68 professionisti, non offriranno alcun beneficio aggiuntivo, poiché questi sono già parte del personale esistente. Brindisi si trova ora a detenere il poco invidiabile primato negativo regionale, con una situazione che mette a rischio non solo la sicurezza e la salute dei pazienti, ma anche il benessere del personale esausto. Di fronte a questa emergenza, i sindacati locali CISL FP, UIL FPL e FIALS chiedono un incontro monotematico urgente per affrontare le gravi implicazioni di questo Piano, finalizzato a far emergere le criticità assistenziali, offrendo un’opportunità per trovare soluzioni che possano alleviare la pressione sul personale e garantire un adeguato livello di assistenza per i cittadini brindisini. L’appello è chiaro ed è rivolto alla politica locale e regionale: “E’ ora di assumersi le proprie responsabilità e di adottare misure concrete, dimostrando un impegno reale per la salute e il benessere della comunità. Il tempo è scaduto, è ora di agire e proteggere la nostra sanità”.