Alla Festa del Cinema di Roma è il giorno di Jeremy Piven e di “The Performance”,  adattamento dell’ultima opera di Arthur Miller

Domenico Vacca e Alessandro Lai presentano i costumi di un’avvincente opera d’epoca

Il fascino ipnotico della danza, i drammatici eventi dell’Europa degli anni ’30 e la passione di un artista culminano nel dilemma morale di un uomo. ‘The Performance’, l’adattamento cinematografico dell’ultimo racconto del leggendario drammaturgo Arthur Miller pubblicato sul The New Yorker, sarà presentato in anteprima mondiale alla Festa del Cinema di Roma (Auditorium Parco della Musica – Sala Sinopoli) il 28 ottobre 2023 alle ore 21:30.

Il vincitore dell’Emmy e del Golden Globe Jeremy Piven (Entourage) e il vincitore del premio BAFTA Robert Carlyle (Trainspotting, The Full Monty) recitano con un cast di ballerini di tip tap esperti tra cui Maimie McCoy (The Musketeers), Adam Garcia (Coyote Ugly), Lara Wolf (Quantico), il candidato al  Tony Jared Grimes (Swing Kids), Yaniv Biton (The Monkey House) e l’esordiente Isaac Gryn.

Prodotto da Sparks Go e Daniel Finkelman Films, ‘The Performance’ segue il viaggio di Harold May (Piven), un talentuoso ballerino di tip tap e immigrato ebreo americano di seconda generazione la cui carriera è stata relegata nella scena dei club di New York. Durante una tournée in Europa, Harold e il resto della sua compagnia vengono scoperti da un addetto tedesco (Carlyle), che offre ai ballerini un’irresistibile somma di denaro per una singola esibizione. Non sanno però che lo spettacolo è per Adolf Hitler.

Shira Piven (Welcome to Me, Fully Loaded) dirige la storia di Miller, apparsa per la prima volta sul New Yorker. Lei e Joshua Salzberg hanno adattato il racconto per lo schermo, mentre le coreografie sono di Jared Grimes (A Soldier’s Play). 

Il produttore principale Daniel Finkelman (Menashe, The Vigil) e il produttore Chaya Amor di Sparks Go (The Vigil), insieme al produttore Jenny ShakeShaft (Jay e Silent Bob The Reboot, Hellfire), hanno scelto Bratislava, in Slovacchia, per le riprese principali, dove l’architettura fedele all’epoca e le troupe esperte del Paese ne hanno fatto una location ideale.

Jeremy e Shira Piven sono cresciuti in una famiglia di artisti teatrali. Questa è la loro prima collaborazione come attore e regista. “Questa non è una tipica storia della Seconda Guerra Mondiale”, afferma la regista. “Quello che mi ha colpito della sceneggiatura e mi ha indotto, in ultima analisi, a girare il film, è il fatto che si tratta di una storia contemporanea. Harold May, un uomo alla disperata ricerca di successo, si ritrova a ballare il tip tap mentre il mondo va in pezzi. Alla fine, Harold è costretto a fare delle scelte come essere umano, più specificamente come ebreo, che lo collegano con una parte essenziale, forse sepolta, di se stesso. 

Siamo assolutamente entusiasti di avere la nostra anteprima mondiale a Roma. Abbiamo girato il film interamente in Europa e abbiamo un cast e una troupe così internazionali che so che ci sentiremo come a casa”.

‘The performance’ è stato un vero e proprio atto d’amore per Jeremy Piven, che attribuisce a sua madre il merito di avergli presentato quello che lui chiama il ruolo della sua carriera. “Mia madre mi ha regalato il pezzo di Arthur Miller apparso sul New Yorker e mi ha detto: ‘Penso che la storia ti piacerebbe e ti vedo bene nel ruolo di Harold’. Mia sorella Shira e io siamo cresciuti a teatro e abbiamo assimilato il lavoro dei drammaturghi. Veniamo da una famiglia di teatranti, entrambi i nostri genitori erano attori, registi e insegnanti. Mia madre è stata la mia insegnante di recitazione da quando avevo 8 anni, e Shira è la migliore regista di attori con cui abbia mai lavorato, quindi è diventato un progetto di famiglia”.

“È stato un onore interpretare Harold May”, continua Piven. “Un attore vive per interpretare un ruolo brillante come questo. Sono 12 anni che cerco di realizzare questo film ed essere in Italia, dove sono nati alcuni dei maestri del cinema, per la sua anteprima mondiale è estremamente emozionante. Tragicamente, questo film è incredibilmente attuale in questo momento. Ma è così che posso contribuire al dibattito; raccontando storie e facendo quello che faccio”.

Robert Carlyle è quasi irriconoscibile nei panni dell’amministratore nazista, fedele alle sue radici metodiche. Molti attori hanno interpretato i nazisti nel corso degli anni e una delle linee di demarcazione di ogni personaggio è quanto dentro c’è di buono rispetto a quanto c’è di cattivo. “Questo è quello che Arthur Miller fa brillantemente bene”, ha affermato Carlyle, “tutti questi personaggi sono incredibilmente tridimensionali. Sono quelli che chiamiamo personaggi a tutto tondo e non c’è nulla nascosto”.

“L’importanza di questo film mi ha colpito”, afferma il produttore Daniel Finkelman. “Mentre il film esplora i rischi e i benefici dell’assimilazione, Harold si trova di fronte a una scelta: nascondere la sua vera identità per realizzare i suoi sogni, o rinunciare alla carriera che ha perseguito per tutta la vita.” “The Performance è la miscela perfetta di suspense e di eccitazione crescente”, – afferma Chaya Amor – “Travolge e trascina lo spettatore fin dalla scena iniziale con una coreografia esaltante, mentre il conflitto e il dramma si annodano in una tensione che culmina in finale avvincente. È tutto ciò che si desidera da un buon intrattenimento!” “Il nostro film invita il pubblico a esaminare ‘la ricerca della felicità a tutti i costi’, mostrando anche quanto facilmente la storia possa ripetersi se lasciata dimenticata” sottolinea la produttrice Jenny ShakeShaft.

GLI ABITI DI DOMENICO VACCA – Sono della casa di moda italiana Domenico Vacca i costumi dell’attore americano Jeremy Piven indossati per The Performance. Per il film lo stilista Domenico Vacca e il costumista Alessandro Lai hanno fatto un grande lavoro di ricerca.

“E’ stato un bellissimo progetto, fatto di ricerche storiche e di realizzazione di costumi fatti su misura e a mano nella nostra sartoria in Puglia rispettando lo stile dell’epoca – dichiara Domenico Vacca –  Siamo orgogliosi di aver portato i nostri capi 100% made in Italy in questo bellissimo film e il fatto che sarà presentato in prima mondiale proprio a Roma, dove da poco abbiamo aperto la nostra prima boutique italiana a Piazza di Spagna, ci rende molto felici e orgogliosi”.

Domenico Vacca ha realizzato nella sua carriera costumi per più di 50 film e serie televisive: sono sempre suoi i costumi di Jeremy Piven nella serie televisiva Entourage, di Glenn Close in Damages, di Terrence Howard in Empire, di Michael Douglas e Alan Arkin in The Kaminsky Method e di Forest Whitaker in The Godfather of Harlem. Ha inoltre vestito Denzel Washington in American Gangster e The Inside Job, Al Pacino in The son of no one, Dustin Hoffman in Stranger than fiction e tanti altri.