CARCERE DI FOGGIA, SEQUESTRATI TELEFONINI, DROGA,MATERIALE PROIBITO, NONOSTANTE LE CONTINUE MINACCE ED AGGRESSIONI AI POLIZIOTTI DA PARTE DEI DETENUTI
Nonostante le minacce giornaliere e le aggressioni da parte dei detenuti, nonché le gravissime difficoltà operative in cui sono costretti a lavorare i poliziotti penitenziari di Foggia(siamo a quasi 700 detenuti per 360 posti con un organico ridotto ai minimi termini), nessuno dei lavoratori si arrende e con coraggio, professionalità ed attaccamento ai propri doveri, cercano di tenere alta la bandiera della legalità a difesa delle Istituzioni.
Potevano gettare la spugna, poiché l’amministrazione centrale e regionale li ha abbandonati da anni (non mandando un responsabile della sicurezza), con i politici bugiardi che hanno fatto promesse non mantenute, con il fiato sul collo di chi li dovrebbe tutelare e rispettare, invece no poiché la caparbietà e l’alto senso del dovere di questi eroici lavoratori ha prevalso su tutto e tutti ed ha portato a questo importante sequestro.
Il tutto è avvenuto nella mattinata di lunedì u.s., quando i poliziotti prima di aprire i detenuti per farli uscire per l’ora d’aria, benchè dovessero adempiere a più compiti contemporaneamente ,sono riusciti a controllare meticolosamente tutta l’area sportiva dedicata ai detenuti a partire dal campo sportivo, ove hanno trovato due scatole verdi ben mimetizzate con il terreno di gioco.
Dopo il ritrovamento le scatole sono state aperte ed hanno rivelato la presenza di ben 6 telefonini, droga (circa un centinaio di grammi di hashish) ed altro materiale proibito.
Subito dopo durante una perquisizione, è stato sequestrato un secchio pieno di frutta a macerare che dopo la fermentazione l’avrebbero trasformata in bevanda alcolica.
Questa è l’ennesima prova che il carcere di Foggia si può riconquistare poiché i poliziotti sono motivati e professionali, per far ciò il DAP deve inviare con urgenza un comandante responsabile della sicurezza, il gruppo operativo mobile (GOM) nonché l’allontanamento immediato di quella frangia di detenuti violenti e prepotenti(almeno un centinaio), che influiscono negativamente anche sugli altri ristretti che sono sottomessi con la paura e con le minacce.
Il SAPPE, sindacato autonomo polizia penitenziaria, chiede anche l’autorevole l’intervento del signor prefetto poiché eventi critici come l’evasione di tre anni fa (di cui aspettiamo ancora di conoscere le responsabilità), creerebbero paura, terrore, anche sul territorio, ed i tanti filmati che i cittadini hanno girato con i loro telefonini lo stanno a dimostrare.
E’ necessario un intervento immediato, poiché se si perde ancora tempo potrebbe essere troppo tardi, in quanto il debole argine formato dai questi valorosi poliziotti (che ringraziamo uno ad uno), che credono fermamente nella legalità e nel primato delle Istituzioni, potrebbe essere spazzato via dalla numerosa frangia di detenuti violenti e prepotenti che continuano a permanere nell’Istituto del capoluogo dauno anche dopo aver commesso fatti gravi e chepoi diventano un esempio da emulare dalla restante popolazione detenuta, a seguito dell’assenza dell’amministrazione penitenziaria che non rispetta nemmeno le basilari leggi necessarie per gestire un carcere e cioè trasferire immediatamente i facinorosi che compiono atti di violenza contro i poliziotti e che mettono a rischio la sicurezza del penitenziario.