Altro che piattaforme o altro,i fatti parlano: a Brindisi aumentano sempre più le persone che vanno alla mensa della Caritas .
Gli “ invisibili”, si, quelli che, evidentemente, non hanno neanche una loro “ visibilità e attenzione mediatica”, perché ( attenzione, non è polemica) non fanno parte di una multinazionale, un’ azienda conosciuta, una Partecipata, ecc … ma tutti legati da un “ comune denominatore”, la ricerca di una propria dimensione e dignità.
INVISIBILI, che non “ gridano”, che magari non conoscono neanche il politico con cui parlare e chiedere aiuto, ma ci sono, eccome, meritano di essere ascoltati, seguiti, confortati, senza se e senza ma.
Persone, famiglie, che si chiedono, ad esempio, se può bastare una piattaforma, un “ sostegno annuale governativo”, o altro ( ben venga qualsiasi misura, proposta, iniziativa da parte delle istituzioni, ma rappresentano la vera soluzione al problema ? ), per salvarli dal baratro, dalla disperazione .
La disoccupazione, la povertà, il precariato, ancora emergenze ( qualcuno, dal fronte politico, ma non solo, è in grado di smentire?) in Puglia, nel territorio brindisino.
Mentre, ad esempio, Edison ( attraverso note stampa, lettere, incontri soprattutto con realtà e associazioni di categoria vicine) continua ad insistere sulla “ bontà produttiva, economica, ambientale, occupazionale” del “ famigerato” investimento, a Brindisi aumentano sempre più le persone che vanno alla mensa della Caritas .
La sede della mensa, al rione Santa Chiara, nella Parrocchia San Carlo di Gesù , dove l’ amministratore parrocchiale Don Vito Paparella , quasi quotidianamente riceve il “ grido di dolore” di tante persone , padri di famiglia ( ma come del resto avviene in altre parrocchie).
Una grave situazione che non può lasciare indifferenti nessuno, compresa una politica ( nazionale, locale, regionale) che, probabilmente, ha sin troppo parlato ad esempio sulla misura del Reddito di Cittadinanza , praticamente tolto a tante famiglie, ai cosiddetti “ occupabili” ( occupabili, ma come, quando ? ).
Ma gli INVISIBILI, a Brindisi e non solo, c’erano anche prima del 2018, anno in cui è stata attivata una misura di sostegno ancora caratterizzata da dibattiti e polemiche . Protagonisti di storie assurde , vergognose, inaccettabili ( eh… già.. di cui è sicuramente a conoscenza una buona parte della politica brindisina, vittime di tante chiacchiere , promesse, di un futuro già “ rubato”.
Persone che hanno perso il lavoro, imprenditori che hanno visto il fallimento della propria azienda, che, da un giorno all’ altro, si ritrovano senza più nulla, in preda ad una disperazione che ti fa perdere serenità, lucidità, ti mette in contatto con il buio.
Forse ( ma sono convinto che le mie considerazioni, oggettive, e riflessioni, siano ampiamente condivise), chi vi scrive sarà tacciato di ripetitività, banalità, ma, come sempre, i fatti e i dati parlano, più di ogni altra promessa o misura .
Sono iscritti alla mensa della Caritas brindisina 409 nuclei familiari ( considerando che ad inoltrare apposita domanda è quindi il capo famiglia), un dato ( ditelo voi) significativo .
Solo nel mese di ottobre, 50 persone si sono sedute ai tavoli della Caritas, che possono ospitare sino a 200 persone.
Come si può vedere, si tratta di dati estremamente allarmanti, di cui chiaramente sono a conoscenza l’ Amministrazione Comunale di Brindisi, i Servizi Sociali . Uno scenario che , in prospettiva, rischia di allargarsi sempre più, se non si interviene concretamente.
Dalle pagine di questo giornale on line, ma anche dai canali social, il sottoscritto ha più volte paventato l’ opportunità, la necessità della creazione di una vera e propria Task Force comunale – territoriale sulla povertà, che coinvolga, oltre all’ amministrazione comunale, le associazioni di volontariato, le organizzazioni sindacali .
Condividiamo pienamente la richiesta del Partito Repubblicano di Brindisi di una “ riforma complessiva dei Servizi Sociali, che avvicini di più la struttura, le competenze e professionalità, alle problematiche e istanze dei più deboli, di chi soffre”, tenendo naturalmente conto del lavoro già fatto da chi ha portato avanti i questi anni un settore molto difficile e complicato.
La Povertà, la Disoccupazione, la Disperazione, NON ASPETTANO
PIU’ FATTI, che non siano solo PIATTAFORME .
Immagine di repertorio