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Sanità, Nursing Up De Palma: «Infermieri sul piede di guerra, non è più tempo di concilianti attese, vogliamo i fatti!

 Il nostro Sindacato fa da traino alla prima delle annunciate mobilitazioni di protesta. A Ravenna oggi gli infermieri manifestano e denunciano tutte le problematiche organizzative , una per tutte quelle delle pronte disponibilità. E’ solo l’inizio di una serie di iniziative, da Nord a Sud, organizzate da noi, che saranno ufficializzate a breve».

– I tempi delle pacche sulle spalle è finito, non saremo certo noi quelli che con la mano tesa chiederanno alle regioni ed alla politica ciò che spetta loro di diritto. Il momento delle manifestazioni di protesta è arrivato.

Si comincia questa mattina, a Ravenna, dove Nursing Up fa da traino ad una manifestazione organizzata davanti alla locale sede dell’AUSL Romagna.

Territori differenti, medesimi disagi, giunti tutti all’acme della sopportazione psico-fisica.

In Romagna è esploso da tempo il caso delle pronte disponibilità. A fianco del Nursing Up, che come si è detto fa da traino alla protesta, ci sono questa volta anche altre sigle sindacali, mobilitatesi dopo il rinvio deciso dalla dirigenza dell’incontro previsto con i sindacati per discutere del progetto di implementazione della pronta disponibilità.

Il piano dell’AUSL consisterebbe nel rendere obbligatoria la reperibilità degli infermieri per circa 50 turni giornalieri sul territorio delle tre province. 

Un ulteriore pesante carico di lavoro che si va ad aggiungere ad una quotidianità che racconta di disorganizzazione, turni massacranti, carenza di personale».

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

«Gli infermieri italiani sono stanchi e arrabbiati ed è arrivato il momento che la politica risponda con i fatti alle nostre legittime istanze.

Stiamo organizzando, da Nord a Sud, una massiccia serie di mobilitazioni che coinvolgeranno i nostri coordinamenti regionali, con infermieri di tutta Italia, che scenderanno in strada per sollecitare,  le aziende sanitarie, i Governi locali, i prefetti, ed a salire la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Comitato di Settore Regioni Sanità, ad attuare un modus operandi che rispetti, finalmente, le donne gli uomini e i professionisti.

Dalla politica, attendiamo risposte concrete alle nostre seguenti ed irrevocabili richieste: 

1. di vedere estrapolati i professionisti dell’assistenza dai destinatari del taglio alle pensioni previsto dall’articolo 33 della bozza di legge finanziaria;

2. di conoscere  le reali cifre relative alle risorse destinate, all’interno del nuovo contratto, ai professionisti dell’assistenza, e di avere conferma del fatto che, l’Atto di indirizzo che il Comitato di settore destinerà all’ARAN per il rinnovo contrattuale contenga una reale e concreta valorizzazione dei professionisti dell’assistenza.

Sulle nostre istanze non arretreremo di un millimetro, così come sulle altre richieste, già da tempo nelle mani delle istituzioni», chiosa De Palma.

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