Sanità, Nursing Up De Palma. «Articolo 33 Bozza Legge di Bilancio, rischio taglio pensioni per medici e infermieri.
Il Governo promette un passo indietro sulla norma, ma a regnare sovrana è solo una enorme confusione!. Non comprendiamo assolutamente come l’esecutivo intenderà agire!».
Abbiamo la triste sensazione che il Governo, ad oggi, non abbia compreso la gravità delle “urla” che arrivano dalle piazze italiane da parte dei professionisti dell’assistenza e da tutti gli altri operatori sanitari. Tante parole, tante promesse, ma occorre chiarezza!».
«Ci prepariamo allo sciopero del prossimo 5 dicembre e ai cortei che stanno accompagnando, a Nord e a Sud, quella giornata storica, dove gli infermieri del sindacato Nursing Up incroceranno le braccia, assieme ai medici di Anaao Assomed e Cimo-Fesmed.
Attendevamo con apprensione, siamo sinceri, l’esito del summit di questa mattina a Palazzo Chigi tra il Premier Meloni e i vertici dei sindacati nazionali per discutere della quanto mai indispensabile estromissione di medici e infermieri da una norma profondamente iniqua che rischia di trasformarsi in un vero e proprio boomerang per tutti i professionisti della sanità e , prima di loro sui cittadini.
Ci riferiamo all’Articolo 33 della Bozza della Legge di Bilancio con il rischio del taglio delle pensioni degli operatori sanitari attraverso la pericolosa possibile riduzione delle aliquote di rendimento dei contributi versati tra il 1981 e il 1995.
Con estremo rammarico, ma anche nella piena legittimità delle nostre posizioni, dopo il vertice di oggi, possiamo senza dubbio affermare che non intendiamo arretrare di un millimetro e che anzi le ragioni delle nostre proteste si fanno ancora più forti».
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
«Il Governo, attraverso la Premier Meloni e il Ministro delle Finanze, Giorgetti, promettono ad oggi un nuovo maxi emendamento attraverso il quale sarà compiuto un netto passo indietro rispetto al tanto discusso Articolo 33.
Siamo sinceri, continua De Palma, leggendo quanto emerge dai contenuti dell’incontro di Palazzo Chigi, per noi, al momento, una soltanto è la certezza: l’enorme e pericolosa confusione che regna sovrana ai vari livelli !
Prima di tutto non è chiaro se davvero e in che modo l’articolo 33 sarà rivisto e revisionato. In secondo luogo ancor meno chiaro è se, accanto all’indispensabile estromissione dei medici, che da settimane hanno alzato gli scudi della protesta rispetto a questa norma, saranno inclusi anche i professionisti dell’assistenza, come beninteso ci avevano rassicurato da più parti nei giorni scorsi.
Dai contenuti che emergono ci pare chiaro che siamo di fronte a posizioni, a nostro avviso, decisamente pasticciate, che rappresentano lo specchio fedele della grande confusione che regna sovrana.
Siamo sinceri, dalla stampa nazionale, che suo malgrado ha riportato fedelmente le posizioni emerse dall’incontro di oggi, emergono soluzioni alternative al taglio delle pensioni che non sono assolutamente chiare.
Fin quando non ci sarà una posizione chiara che dimostra la reale esclusione dei professionisti dell’assistenza dalla norma “taglia pensioni”, andremo avanti nella nostra battaglia.
Abbiamo la triste sensazione che il Governo non abbia compreso la gravità delle “urla” che arrivano dalle piazze italiane da parte dei professionisti dell’assistenza e da tutti gli altri operatori sanitari.
Ci attende, allora, lo sciopero del 5 dicembre prossimo, quando saremo pronti a incrociare le braccia, fianco a fianco con i medici, con i quali condividiamo, ogni giorno, i disagi della vita reale nelle corsie», chiosa De Palma.