Ricominciamo da Tre, come il vecchio film del compianto Massimo Troisi

  1. In data 27/10/2023 Il Consiglio Comunale di Brindisi vota un documento politico alla quasi unanimità;
  2. Alla luce della determinazione del Consiglio Comunale vengono introdotte in parlamento una serie di perplessità e dubbi tali da portare in commissione ambiente una proposta di ritiro del decreto interministeriale n. 17487 del 22/8/2022;
  3. Il Governo di Giorgia Meloni “boccia” la richiesta e “tira dritto” per la sua strada: “Il deposito s’ha da fare”.

Fin qui la breve storia, la sintesi di una questione che merita approfondimento, riflessione appunto.

Nel Giugno del 2021 la Commissione Europea approva il PNRR redatto dall’allora Governo Draghi; a questo punto molti si chiederanno ma cos’è il PNRR? In parole semplici una abbuffata di denaro (sia chiaro, danaro preso in prestito dall’Italia e non certo dal Sig. Draghi & company). 

Chi partecipa alla “grande abbuffata” (di “vil danaro”) che tutti i cittadini Italiani dovranno nel tempo restituire?

Chi è Edison? Una multinazionale “Transalpina” sostanzialmente quasi totalmente “Francese”.

Ricapitoliamo, la Commissione Europea all’economia, presieduta dall’On. Paolo Gentiloni, approva il PNRR presentato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi.

Come si arriva alla scelta della collocazione del deposito costiero nel porto di Brindisi? Vediamo un po’ facendo due calcoli. Il governo Draghi attraverso il PNRR ottiene i finanziamenti per alcune opere, tra cui rientra il deposito costiero di GNL nel Porto di Brindisi che è gestito dall’Autorità Portuale, che fa capo a Bari e quindi alla Regione Puglia, e quindi ad Emiliano, fin qui tutto chiaro. Poi in data 11/02/2021 veniva depositato un Ordine del Giorno al consiglio comunale di Brindisi che il successivo 22/02/2021 lo approvava. Questo OdG recita testualmente “impegna il Sindaco (R. Rossi) a favorire per quanto di propria competenza la realizzazione del progetto GNL EDISON Spa…” ed anche qui sembra tutto normale. Governo Europeo, Governo Italiano, Regione Puglia e Comune di Brindisi, tutto o quasi a sinistra: per gli appassionati dei cartoon, “Svicolone” diceva “svicolo tutto a mancina”. 

Poi sono cominciati i ripensamenti, i distinguo, ovviamente tutti (o quasi) di sinistra, vari Parlamentari, Governatore Regione Puglia, ex Sindaco (Rossi), PD, ecc. ecc., a cui si aggiunge “l’ambientalismo”, quello che non ho avuto difficoltà di chiamare “di facciata”, “di parte”. 

Mi sia consentito, aggiungo anche i “resoconti” giornalistici che sembrano essere più che altro un racconto del racconto, racconto fatto dai singoli “attori”, come dire, soli se la suonano e soli se la cantano. Sicché balzano agli onori della cronaca politica ed appaiono come i difensori, ora degli interessi della Città, ora di quelli dell’ambiente, gli stessi che poco tempo addietro hanno causato quello che non ho difficoltà a definire un “pastrocchio politico”.

Brindisi, Brindisi, in quali mani sei stata? Dove ti hanno portata? Lustri di indecenza politica saranno difficili da recuperare. Ma proseguiamo con l’analisi della questione, la prima vera anomalia sono i cosiddetti ambientalisti che non ritengono di interessarsi della questione (ed è per questo che nel mio intervento in Consiglio Comunale li ho definiti di sinistra). Tra questo documento ed il tentativo di approvare la vera e propria delibera passano circa 5 mesi. Sappiamo poi che la delibera di consiglio non è stata discussa poiché è mancato il numero legale e non perché i Consiglieri si trovassero in vacanza (siamo a fine luglio), in quanto al primo appello il numero delle presenze era ampiamente sufficiente a consentire la regolarità della seduta, ma durante la discussione, alcuni Consiglieri di maggioranza del PD (uniti a quelli di minoranza), fuggono!!! Ciò non toglie che la mancata decisione da parte del Consiglio comunale è completamente in linea con gli interessi di EDISON, del Governo centrale, della Regione Puglia e dell’Autorità Portuale. Ci sta, è anche questo un modo di fare la politica, piaccia o non piaccia, io preferisco assumermi le mie responsabilità, ma non possiamo mica essere tutti uguali. Ci sta anche questo.

 In data 22/8/2022 il Ministero della Transizione Ecologica di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, poco prima della vittoria delle elezioni politiche da parte del centrodestra guidato dalla Meloni, autorizza EDISON SpA all’installazione ed esercizio del deposito costiero a Brindisi. Quelli di sinistra avranno pensato di avere ancora in gestione Regione, Provincia, Autorità del Porto, ASI e Comune dalla nostra città. A Giugno 2023 però la musica comincia a cambiare, il vento di rinnovamento spazza via la vecchia maggioranza in Comune e cambia il colore, subito si riaccende l’interesse dei cosiddetti “ambientalisti di facciata”, le manifestazioni di piazza, le urla ed i fischi nei miei confronti in Consiglio Comunale, eppure sono stato io a chiedere di allargare in ambiente più grande per accogliere un maggior numero di cittadini, valli a capire. Intanto proprio in quella circostanza “qualcuno”, mentre si cercava di stilare il documento comune che poi è stato votato, ebbe a dire “tanto non serve a nulla, è tutto deciso”. E così è stato!

 

EPILOGO

In data 08/11/2023 il Governo ha messo la parola fine. L’impianto s’ha da fare. Una vicenda che ricorda da vicino la diatriba tra Comune – Regione – Stato, quando si voleva costruire la Questura sull’alveo del “Canalicchio”. L’allora Dirigente dell’Ufficio Urbanistica si schierò dalla parte della legge, dalla parte del PRG, spiegando che ciò non era possibile per diverse ragioni. Lo Stato impose la realizzazione dell’opera, uno stretto parente di un Assessore Regionale si aggiudicò l’appalto, ed al Comune sono rimaste varie inondazioni. E’ così che vanno le cose, sì proprio così. Non ricordo se allora ci furono proteste ambientaliste, non ero ancora nato. Da cittadino Italiano, ma soprattutto da Brindisino, confermo quanto già detto in consiglio comunale, ovvero di essere favorevole alla realizzazione dell’impianto per la ragione che non era più possibile ritornare indietro. Il “silenzio assenso” del Comune ha di fatto autorizzato l’impianto già nel 2021, praticamente in linea con il governo attuale. Non penso che i cittadini abbiano compreso questo camaleontismo. Personalmente ritengo che i sacrifici che tutti gli Italiani dovranno sopportare per ripagare il debito del PNRR non debba essere vanificato da atteggiamenti così illogici, ritengo altresì che il fatto di usufruirne sia una grande opportunità per l’intera Città; semmai infatti va sostenuto il sindaco ad alzare la voce circa le ricadute e non mi riferisco a quelle del dopo intervento. Si cominci a valorizzare le imprese cittadine, i professionisti brindisini, affinché le ricadute non siano solo quelle delle prestazioni di manovalanza, non siamo solo manodopera, siamo anche altro. Su questo non bisogna transigere, bisogna semmai alzare la voce e battere i pugni. 

 

Jacopo Sticchi 

Consigliere Comunale FDI