Dopo il turno di riposo, osservato dalla Proshop New Virtus Mesagne nella sesta giornata di campionato, i ragazzi di coach Bray tornano in campo per far visita al forte Canasium Basket, che attualmente occupa la seconda posizione in classifica con 8 punti. Fischio d’inizio alle 18.00 di domenica 26, al PalaPertini di Trinitapoli (BT). 

Canasium viene da un trend di 4 vittorie su 6 sfide giocate, con una media di oltre 88 punti segnati a partita, ma anche con un passivo medio di quasi 82 punti. Una formazione che gioca una pallacanestro aperta, quindi, in grado di fare male ma anche di offrire spiragli in fase difensiva. Ben quattro giocatori (Floreani, Migliori, Murolo e Ordine) si attestano sui 16 punti di media a partita, ma lo standard complessivo di squadra si avvicina molto ai 10 punti per giocatore. Un roster completo, dunque, nel quale tutti segnano e tutti partecipano al gioco.

Della sfida di campionato e del momento personale e di gruppo abbiamo parlato con Federico Angelini, capitano gialloblu alla sua seconda stagione alla corte del Presidente Guarini.

Che avversario ci attende domenica?
“Sicuramente è un avversario complicato, che punta dichiaratamente al salto di categoria. Sia l’allenatore che i giocatori sono un lusso per questa categoria, ma noi proveremo a dar loro filo da torcere”.

Al di là di un po’ di fortuna in alcuni frangenti, cosa è mancato finora alla New Virtus?
“Credo poco nella sfortuna, piuttosto credo nell’assiduo lavoro in palestra e questo non è mai mancato. Sono sicuro che col tempo le nostre qualità tecniche verranno fuori e riusciremo a portare a casa i 2 punti, perché ad oggi è mancato solo quello”.

Da capitano, cosa è cambiato nella tua gestione dell’impegno e dello spogliatoio?
“Fare il capitano non è semplice, anche se i ragazzi mi facilitano di molto il compito. Siamo un gruppo coeso, formato da giovani promettenti e giocatori più esperti. Il nostro è un giusto mix, a cui piace stare insieme ed allenarsi. Chiaramente, ogni tanto bisogna rimettersi in careggiata, valutarsi, ma questo mi riusciva spontaneo anche quando non ero capitano”.