Le uova di cioccolato sono un classico intramontabile della Pasqua. In realtà grazie al pasticcere Nicola Giotti sono diventate un abbraccio esteso a tutte le stagioni, non più solo circoscritte alla primavera. Negli ultimi anni, un’innovazione culinaria ha portato una ventata di freschezza a questa meravigliosa creazione: le uova di cioccolato aerografate.

Nicola Giotti è stato ospite, recentemente, del Palasciocolá di Modena per il «Festival del Cioccolato», una manifestazione a ingresso gratuito, promossa da Cna Modena, organizzata da SGP Grandi Eventi Srl in partnership con Acai, con il contributo e il patrocinio del Comune di Modena, della Regione Emilia-Romagna e il contributo della Camera di Commercio di Modena.
Qui il maestro pasticcere ha presentato le sue ultime opere, dedicate al genio creativo di Vasco Rossi e realizzate con la sua personale tecnica decorativa.

Una creazione originale, dai tratti fedeli e minuziosi che l’artigiano pugliese realizza grazie anche a una particolare sinergia tra arte pasticcera e pittorica. In questo caso, mischiate a un poco di sano rock italiano, per un successo senza precedenti.
Lo stesso cantante di Zocca ha omaggiato Giotti con un post su Instagram nel quale ha parlato di «opere d’arte tutte da scoprire». Un riconoscimento straordinario per un “fan” davvero speciale. Nella chiacchierata con lui abbiamo parlato proprio del suo rapporto col “Vasco nazionale”.

Intervista

– Qualche anno fa avresti mai pensato che saresti stato sotto i riflettori di Vasco Rossi?
Sinceramente no. Ma devo dirti che a volte la realtà supera la fantasia. Essere nelle stories Instagram di un artista del suo calibro ha generato in me e nella mia squadra grande entusiasmo.

– Anche Vasco Rossi dunque stregato dalle tue uova?
Sì. Proprio lui che ama profondamente la nostra Puglia tanto da averla eletta già sua terra di residenza estiva.

– Perché hai scelto proprio lui, tra tanti artisti?
Ti rispondo con un pensiero di un mio collega che trovo sia perfetto anche per me: “Vasco, come il cioccolato, regala gioia, emozioni e momenti di riflessione. Quando c’è una giornata triste, cosa si fa? Si mangia un pezzo di cioccolato e si ascolta una canzone di Vasco Rossi”.

Ma cosa rappresenta per te questo artista?
Vasco è quella cosa che quando hai bisogno di una risposta arriva con una frase in una canzone e ti risolve l’impasse. Dà voce alla mia anima. Ho tanti bellissimi ricordi legati alla sua musica, più o meno uno per ogni canzone che ha scritto.
Credo di avere avuto – in ogni fase della mia vita – dei brani preferiti.
Sopra tutte le altre metterei “Vivere” che mi ricorda il passaggio alla maggiore età: è uscita nel ’93, io sono nato nel 1975. Il tuo anno di nascita, il 1983, fu quello della partecipazione a Sanremo con “Vita spericolata” e di “Bollicine” album fondamentale; e poi ricordo “Siamo solo noi” e “Vado al massimo”, dischi irripetibili. Vasco è il legame con i ricordi dell’estate, l’amore, la gioia senza ombre e anche delle più ingiuste sofferenze. Per me Rossi è l’uomo che non ha avuto paura di mostrare il suo lato più fragile legato alla malattia. Sono felice che, grazie alla mia arte, si sia creato un legame con un personaggio tanto importante.

– In cosa consiste l’arte dell’aerografia?
Si tratta di una tecnica di decorazione molto importante ed impegnativa, che consiste in una decorazione che viene fatta ancor prima dell’uovo e la procedura della stessa talvolta si può prolungare per diverse ore o giorni addirittura.
L’aerografo è come fosse un pennello, e come per l’arte della pittura, ogni pennellata fatta da noi pasticceri con l’aerografo, deve avere un suo perché, deve essere parte di un…