Inaugurazione Mostra “Cattedrali” presso il Castello di Carovigno
Sabato 16 dicembre, alle ore 18.30, presso il Castello di Carovigno, si terrà l’inaugurazione della mostra “Cattedrali” dell’artista Gino De Rinaldis, ordinata da Massimo Guastella. Dopo il successo di critica e di pubblico al Must – Museo Storico Città di Lecce, le tele dell’artista dedicate alle cattedrali essudate e detessute saranno ospitate dal 16 dicembre 2023 fino al 16 febbraio 2024 all’interno del Castello Dentice di Frasso di Carovigno.
Il castello di Carovigno diventa nuovamente un incantevole scenario di 30 tele, frutto delle ricerche dell’artista De Rinaldis sui procedimenti dell'”essudamento” del colore e della sfilatura della trama della tela.
L’incontro sarà aperto dai saluti da parte del sindaco del Comune di Carovigno, Massimo Lanzilotti, Alessandro Leoci, Consigliere Regionale Puglia, Sabrina Franco, Assessore alla Cultura Comune di Carovigno, Anna Cinti, Presidente ETS Le Colonne ed ente gestore del maniero. Previsti gli interventi del Segretario Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia, Maria Piccarreta, e del curatore e dell’artista della Mostra, rispettivamente Massimo Guastella e Gino De Rinaldis. Sarà presente all’inaugurazione il maestro Biagio Putignano, autore della musica del video. A moderare l’incontro l’Arch. Antonio Camporeale, assessore Progetti PNRR, decoro urbano, Patrimonio.
GINO DE RINALDIS è nato a Lecce, dove vive e lavora. Durante gli studi di medicina, si avvicina alla pittura da autodidatta e, dopo una breve esperienza di tipo tradizionale, intraprende una singolare ricerca sulla tecnica pittorica. Nei primi anni Ottanta nascono le “essudazioni” in cui la carta o la tela, attraversate dal colore, non sono più semplici supporti passivi, ma partecipano insieme all’artista al processo creativo. L’opera, dunque, nasce dall’interazione di tela, carta, colore, mente e corpo dell’artista, superando il confine interno/esterno. La tela diventa pulsante di vita e l’opera è un farsi in una reciprocità dialogica tra l’artista e la materia, in uno scambio di energie in cui la casualità assume un ruolo fondamentale dando all’opera un senso cosmico e vitale. Negli anni Novanta le ricerche sulla carta lo portano, attraverso un procedimento piuttosto complesso, alle “carte fossili”, dove il colore evapora, si secca e la superficie appare pietrosa. Agli inizi degli anni Duemila, approda alle “sfilature”, in cui si evidenzia lo stretto legame tra composizione e decomposizione. Con un procedimento certosino, di asportazione della trama, si generano sulla superficie della tela nuove immagini, in un viaggio che richiama pienamente quello della vita.
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Telefono: 379 1092451
email: castellodicarovigno@gmail.com
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