6  MILIONI   di  poveri   in    Italia,  il  62% dei senza tetto   sono cittadini  italiani.

Dati    “ inequivocabili”, che  nessun  governo, nessuna  amministrazione, può  smentire.   E’  una   “ folta  nebbia”  che cade  su   ogni  “ convenienza  a dire il contrario  “,  su  un  ottimismo  ( per carità, può  essere  anche suffragato  da  alcuni   dati  di rilievo  a disposizione)  che, tuttavia  deve  fare i  conti  “ con l’ altra  faccia  della  medaglia “.

Ma   qualcuno,  evidentemente,  in   Puglia,  anzi   in  REGIONE  PUGLIA ,   se  ne  è dimenticato,  se  pensa   di   restituire   a  quella  politica di cui  fa  parte,    altri  ( vecchi)  favori  di cui  non  c’è  proprio  bisogno  .

Proprio  in questi  giorni,  migliaia  di cittadini    pugliesi     stanno  inoltrando  domanda  per  accedere  al   REDDITO  DI DIGNITA’,  la  misura  adottata  dalla   maggioranza   del Consiglio  Regionale    pugliese (  Pd  e    M5S in primis)  per  aiutare    le   famiglie  in grave  difficoltà.

Una   misura  già  adottata   negli   anni scorsi  dal   Governo   Regionale,  che,  al  di  là  delle      misure  adottate   dal   Governo   nazionale  , vuol  lanciare   un  “preciso  segnale”.

Ma,  il   “ segnale – messaggio”  deve  essere accolto  da  tutti, altrimenti  si rischia    (e proprio la politica   , che  ha  responsabilità, non può  proprio  permetterselo)  di  non    capire  sino   in fondo   un  problema    “ drammaticamente  serio”.

Se    la  politica ( con annessi burocrati – dirigenti)  non  si  svincola   dalla  “ sua casta”, si creano  solo  danni     a  quel rapporto  con   la comunità che  deve, invece, consolidare     concetti    chiari   ed importanti  quali   “ umanità, trasparenza,  sinergia, sostegno”.

Possibile   che  ci sia  ancora  qualcuno  che   non  pensi  a  qualche  sacrificio  ? 

E    mentre  in   Puglia  ( ma, naturalmente   non solo)  aumentano   le famiglie  in difficoltà  ( andate  a vedere, tra  l’ altro, quante vertenze   occupazionali  rimangono   ancora  irrisolte  ),  la  CASTA  continua  a pensare  a ripristinare     le  indennità  di fine  mandato,  a  favore  dei  consiglieri  regionali, tra  l’ altro già  cancellata   nel  2012.

L’  elemento   “ paradossale” ( ma su cui  si deve  riflettere…)    è che, mentre  il  partito   e gruppo   di appartenenza (  il   Partito  Democratico)  e  il  proprio   segretario  regionale  mettono  sul  piatto  una linea  ben   precisa  ( di contrarietà ) sull’ argomento,  un’  assessore    Pd    fa  uscire   “ dal cilindro”   un  emendamento  in    Consiglio    Regionale,  per    ribaltare   praticamente  lo  scenario .

Vogliamo      ritenere  poveri  i  parlamentari,  consiglieri regionali ?  Sicuramente ,       è  un  ruolo – compito  anche  difficile,  ma  va  portato  avanti  con estrema  serietà, responsabilità,  coscienza  e consapevolezza ( soprattutto) delle   fasi storiche  che si attraversano.

L’   Assessore   di cui   sopra  non è solo…    ecco    perché   parliamo   di   quella   CASTA   TRASVERSALE   che , di fronte  a  certe   “ opportunità”, dovrebbe  fare  un  passo  indietro  e  riflettere  su   se stessa.

Non è  tempo  di  “ pasticci da  prima   Repubblica”,  “ improvvisate”, prese  di posizione     da  “ pseudo  burocrati”.

E’   tempo,  invece,  di azioni, fatti concreti,   sinergie,  progetti concreti  per  il bene   della   collettività, a  tutti  i livelli .

Del  resto,    lo  insegnano    lo   stesso     Presidente    della   Regione    Puglia   Michele    Emiliano  e   la  sua     maggioranza .