Macchia: «Duemila firme in un giorno per la petizione Brindisi Porta d’Oriente, appello a tutti a partecipare»
Al sindaco che parla di «battaglie da fare ieri», diciamo: «Il momento migliore per piantare un albero era vent’anni fa, il secondo momento migliore è adesso»
Quasi duemila firme raccolte in un giorno tra on line e in presenza. E lo strepitoso dato della petizione on line «Brindisi Porta d’Oriente». L’idea lanciata dalla Cgil e subito sostenuta dalle associazioni Italia Nostra, Legambiente, Wwf, Medicina Democratica, Acli provinciali, Fondazione “Tonino di Giulio”, Medici per l’Ambiente, Anpi, Forum Ambiente Salute e Sviluppo, Salute Pubblica, No al Carbone, Puliamoilmare, “Vogatori Remuri Brindisi” e il M5S sta riscontrando, sin dalle prime battute un successo, che supera le aspettative.
Il dato incoraggiante da un lato ci sprona a fare sempre di più e meglio – e per questo chiediamo ai brindisini e più in generale ai salentini di sostenere questa importante battaglia per lo sviluppo –, dall’altro dimostra quanto sia alta la sensibilità nei confronti di temi imprescindibili per la crescita e l’economia del territorio.
Una sensibilità – è giusto sottolinearlo – trasversale, che non risponde ad una questione di «schieramento politico» ma di concetto di bene comune per tutto il territorio e la sua popolazione che non vuole essere periferia o restare ai margini di uno sviluppo che si concretizza a qualche chilometro di distanza, ma rischia di tagliare fuori proprio Brindisi.
Ci stupiscono, per questo motivo, le dichiarazioni del sindaco di Brindisi che parla di «battaglie da fare ieri». Al primo cittadino vogliamo rispondere con un antico detto cinese che recita: «Il momento migliore per piantare un albero era vent’anni fa,
il secondo momento migliore è adesso». E ciò per indicare che non viviamo nel passato, ma nel presente e guardiamo al futuro. E il presente ci parla di un territorio in sofferenza: ci parla di vertenze aperte su decarbonizzazione, chimica (Basell ed Euroapi), Multiservizi, una Cittadella della Ricerca sempre più abbandonata e non valorizzata a dovere, di un Aeroporto che dovrebbe avere maggiore centralità e non essere depotenziato. Su questo ci piacerebbe sapere quale idea di città ha il sindaco, quale idea ha su porto, aeroporto, sanità e tutte le vertenze aperte. Il triste indicatore che abbiamo è che le nostre città si stanno spopolando perché non c’è più sviluppo. Per questo motivo abbiamo lanciato questa mobilitazione on line e in presenza con cui invitiamo tutti a votare per: il riconoscimento di Brindisi nelle strategie di sviluppo dell’UE; l’inclusione di Brindisi nel corridoio Baltico-Adriatico; l’inclusione di Brindisi nel corridoio dei Balcani occidentali (il cosiddetto Corridoio 8); l’inclusione di Brindisi nel «Quadrilatero del Sud»; l’inclusione di Brindisi nella rete dell’alta velocità e dell’alta capacità lungo la dorsale adriatica; l’inclusione di Brindisi nella rete delle autostrade; il riconoscimento della classificazione di porto «core» per Brindisi.
Ci teniamo a sottolineare che questa non è una campagna contro qualcuno, ma una battaglia per Brindisi e l’intero territorio, perché non sia tagliata fuori da tutto – come accade da anni – e quindi dallo sviluppo. Una battaglia che va sostenuta, come sta accadendo in maniera trasversale, nell’interesse di tutti.