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INTERVENTO DEL VICE SINDACO DI BRINDISI MASSIMILIANO OGGIANO: “ Brindisi,una città ostaggio delle emergenze “.

Una Citta’ ostaggio delle emergenze, dei foderi senza spada, dell’ostracismo “a prescindere” degli odiatori seriali e dei falsi profeti  3.000.000 di euro per riqualificare e rendere agibile lo stadio Fanuzzi in tempi assolutamente record.

Se non lo avessimo fatto la squadra di calcio cittadina, che dopo 33 anni e’ ritornata nel campionato di serie C, avrebbe dovuto peregrinare e chiedere ospitalita (cosi come successo per le prime partite) in altre stadi del sud italia! Nella speranza che la classifica inizi a sorridere!

La domanda di una comunita’ che non vive solo per il calcio e che ha in pancia emergenze non piu’ procrastinabili ‘ sarebbe d’obbligo: era necessario investire oltre 3.000.000 di euro per lo stadio quando abbiamo mille emergenze ed un bilancio comunale ereditato in predissesto? Tralascio la vicenda del Palaeventi che rappresenta un caso a parte! Un sistema viario quanto meno “problematico”, marciapiedi dissestati soprattutto nei quartieri periferici, alloggi comunali che fanno acqua con l’aggravante che lo fanno anche quelli di nuova costruzione, un servizio di igiene urbana che da pochi mesi ha cambiato gestore e stenta a decollare mentre abbiamo ereditato una TARI tra le piu alte d’Italia, una lunga lista d’attesa di anziani e disabili da inserire nel sistema di protezione socio assistenziale del servizio Assistenza Domiciliare Integrata e Servizio a domicilio dei servizi sociali, famiglie che quotidianamente chiedono di esser assistite per soddisfare i bisogni primari quotidiani, la BMS ereditata sull’orlo del fallimento, progetti ereditati di rigenerazione urbana carenti, non sostenibili e non cantierabili, piste ciclabili ereditate calate su un sistema viario attualmente non compatibili con gli altri sistemi di trasporto pubblico e privato…..e potrei continuare! La risposta e’ che investire 3.000.000 di euro per il Fanuzzi non era obbligatorio ma necessario come necessari sono tutti quegli interventi per tutte quelle altre emergenze in parte summenzionate e che necessitano di ingenti risorse finanziarie attualmente non disponibili. Il nostro compito e’ quello di ricostruire un sistema economico finanziario in equilibrio, che dia le giuste risposte alle 1000 criticita esistenti e rispondenti ai reali bisogni della Citta e della gente senza mettere in competizione le varie emergenze ma dando le giuste ed equilibrate priorita’. Il nostro compito e’ quello di pianificare la nostra visione di Citta di pari passo alla gestione delle emergenze senza che queste prendano il sopravvento. Per fare cio’ abbiamo bisogno di tempo! Non si puo’ pensare che cio’ che non e’ stato fatto negli ultimi dodici anni venga fatto in pochi mesi dopo anni di confusione politico amministrativa! In questi pochi mesi da quando ci siamo insediati abbiamo dovuto capire (ed ancora non abbiamo tutto chiaro) le criticita’ di una macchina amministrativa ridotta ai minimi termini. Abbiamo bisogno che la Citta’ inizi ad affrancarsi da un vittimismo e pessimismo patologico che sfocia spesso e volentieri in forme pubbliche di auto denigrazione non piu’ tollerabili rispetto altri territori. Abbiamo avuto la fiducia elettorale ora abbiamo bisogno di tempo per trasformarla in azioni ed iniziative in linea con il nostro programma. Siamo aperti al confronto ed allo scontro di idee adeguatamente argomentate!Non siamo per “l’unanimita’ di facciata” e per la condivisione “a prescindere” spesso molto piu’ dannose di una cattiva Amministrazione! Siamo consapevoli che tutto e’ perfettibile e possiamo sbagliare ovviamente in assoluta buona fede! Abbiamo le persone giuste e gli anticorpi dedicati per tener fuori dal Palazzo il malaffare e diffidare dai falsi profeti che predicano bene e razzolano male (cosi’ come fatto in passato) dai loro sepolcri imbiancati! Fra cinque anni si tireranno le somme ed il popolo decidera’ se abbiamo meritato o meno la sua fiducia! Il resto e’ spicciola polemica politica strumentale di chi non ha argomenti che consegniamo alla intelligenza dei brindisini.

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