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Le famiglie nel 2024? Sempre più povere

L’anno 2024 si profila come un periodo difficile per le famiglie italiane, con una serie di fattori che minacciano il benessere economico di una fetta significativa della popolazione. Tra questi, l’inflazione galoppante, gli aumenti generalizzati, i rincari delle bollette e i tagli ai sostegni sociali e al welfare rappresentano una tempesta perfetta per la stabilità finanziaria delle famiglie.

Secondo l’ultimo rapporto dell’Istat, poco più di 2,18 milioni di nuclei familiari e oltre 5,6 milioni di individui si trovano in povertà assoluta, con una percentuale che è aumentata dal 9,1% del 2021 al 9,7% nel 2023. L’istituto di statistica attribuisce questo peggioramento principalmente alla forte accelerazione dell’inflazione nel 2022, con un impatto particolarmente gravoso per le famiglie meno abbienti.

La corsa dell’inflazione e le sue conseguenze

L’inflazione, sebbene abbia subito un rallentamento nell’ultimo anno, rimane a livelli elevati. Secondo le stime preliminari di dicembre 2023, i prezzi al consumo hanno registrato una crescita del 5,7%, con un aumento del 5,1% escludendo energetici e alimentari freschi. Ciò si traduce in costi aggiuntivi significativi per le famiglie: ad esempio, una coppia con due figli ha dovuto affrontare una spesa aggiuntiva di 1.608 euro rispetto al 2022.

Il 2024 non sembra portare miglioramenti, con l’osservatorio nazionale Federconsumatori che prevede un aggravio di oltre 1.000 euro all’anno per ogni famiglia. A contribuire a questa pressione economica sono l’aumento dei prezzi degli energetici, che si stima possa crescere del 6,9%, e le conseguenti ripercussioni su alimentari, ristorazione, trasporti, assicurazioni auto, tariffe del servizio idrico, smaltimento rifiuti e imposte locali.

Bollette più pesanti e fine delle tutele

Le bollette del gas, in particolare, subiranno un aumento significativo a causa dell’incremento dell’IVA, passata dal 5% al 10% per i primi 480 metri cubi consumati e al 22% per quelli eccedenti. La cancellazione del bonus energia per utenti con Isee compreso tra 9.531 e 15.000 euro peggiora ulteriormente la situazione. Anche il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero per le forniture domestiche contribuirà ad aumenti sia per la luce che per il gas, con previsioni di spese aggiuntive di 108 euro annui per un’offerta a prezzo variabile e 493 euro per un contratto a prezzo fisso.

Casa senza fondi e bonus a pioggia

Il settore abitativo non offre scampo, con il governo che ha eliminato il fondo di sostegno all’affitto e il fondo per la morosità incolpevole. Le richieste di aiuti alle famiglie rimangono insoddisfatte, e la necessità di finanziare la costruzione di alloggi di edilizia pubblica è evidente. Nel 2024, il governo prevede bonus e incentivi per oltre 2 miliardi di euro, ma la dotazione di alcuni di questi è modesta, come nel caso del bonus psicologo con soli 8 milioni di euro stanziati. Altri, come la carta spesa “Dedicata a te,” offrono un supporto limitato, rappresentando una goccia nel mare delle difficoltà quotidiane delle famiglie.

In questo contesto, l’abolizione del reddito di cittadinanza e l’introduzione dell’assegno di inclusione possono avere conseguenze significative sulla vita di 800 mila famiglie e 1 milione 600 mila individui, rischiando di escludere una parte considerevole della popolazione dai sostegni economici necessari. Con tutte queste sfide incombenti, il 2024 si presenta come un anno cruciale per le politiche sociali e l’economia domestica, richiedendo interventi mirati, urgenti e obbligatori sotto l’aspetto Costituzionale(Unica e sola a Sancire le regole della Democrazia) da parte di una governance per garantire una maggiore equità e sostenibilità per tutte le famiglie italiane.

 
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