BRINDISI.Macchia: «Se l’Amministrazione non vuole risolvere i problemi dei cittadini vada a casa»
Quel bacio di «giudaica memoria» rivolto – da parte del vice sindaco – alle donne vittime di violenza, alle operatrici sociali e anche alla Cgil (e alle sue categorie Funzione pubblica e Spi) non rappresentano solo una provocazione nei confronti dei manifestanti, ma un vero e proprio tradimento nei confronti di quel mandato popolare ricevuto per rappresentare e risolvere i problemi dei cittadini, che purtroppo non sono pochi.
Se la risposta, di fronte ad una legittima richiesta di ascolto – da parte non solo di straordinari professionisti che nel corso di 25 anni di attività hanno garantito un servizio sociale importantissimo nei confronti di una fascia fragilissima della popolazione ma anche delle stesse donne vittime di violenza – viene liquidata con un bacio provocatorio e la chiusura ad ogni istanza, allora abbiamo la dimostrazione plastica del «tradimento» di quel mandato che i cittadini-elettori brindisini hanno affidato, non più di qualche mese fa, agli attuali amministratori di questa Città.
Se a fronte del taglio di un servizio essenziale per la popolazione – che peraltro andrebbe implementato e non drasticamente ridimensionato – l’atteggiamento di questa Amministrazione è quello di «buttarla in caciara» o peggio nell’offesa di quanti sollevano un problema reale che merita risposte immediate vista la sua delicatezza e importanza, allora abbiamo l’esatta dimensione di quanto corta sia non solo la visione, ma anche l’azione politica e la considerazione di certi rappresentanti nei confronti della popolazione amministrata.
In attesa di una parola sulla vicenda da parte del primo cittadino, al vice sindaco ricordiamo che sono i cittadini i suoi «datori di lavoro» e che il suo compito è quello non solo di trovare soluzioni ai problemi della popolazione amministrata, ma anche di ascoltarne i bisogni, altrimenti per quale motivo candidarsi? Se l’Amministrazione non vuole risolvere i problemi dei cittadini allora vada a casa.
Quanto poi agli sproloqui via social offensivi e diffamatori – con chiari riferimenti al Ventennio – da parte del vice sindaco nei confronti della Camera del lavoro di Brindisi, oltre a ricordare al mittente che quelle parole non fanno per nulla onore all’istituzione che purtroppo rappresenta, la Cgil non si lascia per nulla intimidire portando nel suo Dna valori come l’Antifascismo, il rispetto della Costituzione, la difesa del lavoro e della persona umana che mai come in questi giorni a Brindisi sono calpestati.
Invitiamo quindi il primo cittadino a ricondurre il problema di dare continuità e sostegno al Centro anti violenza sui binari della ragionevolezza e della proposta costruttiva e non dalla fuga delle responsabilità.