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Salute. Nursing Up De Palma: «I dati autorevoli della Corte dei Conti asseverano le denunce del nostro sindacato sulla profonda crisi del nostro Sistema Sanitario

E’ ora di chiedersi quale futuro e quali certezze questo tipo di organizzazione può offrire, in relazione ai crescenti fabbisogni della popolazione».

ROMA 14 FEB 2024 – «Un sistema sanitario in perenne sofferenza, con una carenza infermieristica che si aggrava di giorno in giorno, fomentata da fughe all’estero, dimissioni volontarie e da un netto calo sia in termini di laureati che di iscrizioni alle nostre facoltà.

Il pesante debito di ossigeno, che rappresenta la reale e drammatica condizione in cui ci troviamo, è certificato dai recenti dati allarmanti della Corte dei Conti.

Non è certo una vittoria, quella a cui siamo di fronte, non possiamo certo essere soddisfatti del fatto che le nostre denunce e le nostre battaglie, trovino riscontro in un report, quello della Corte dei Conti, che evidenzia la crisi profonda in cui è piombata la sanità italiana, con alla radice una voragine di professionisti che la politica fin qui non è riuscita, o non ha voluto in alcun modo a sanare.

E’ evidente, secondo la Corte dei Conti, che a pagare più di tutti, in termini di deficit, è la qualità dei servizi sanitari, oltre, naturalmente, al vortice di insoddisfazione che circonda i professionisti sanitari, tra stipendi non rapportati al costo della vita e turni massacranti, rispetto a realtà ospedaliere disorganizzate e vetuste e, soprattutto, a politiche gestionali arcaiche e poco comprensibili.

Sono più che mai i cittadini l’oggetto della dettagliata analisi della Corte dei Conti. Con il nostro sistema sanitario che non garantisce, più che mai in questo momento storico, una effettiva equità di accesso alle cure».

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

«I contenuti del report della Corte dei Conti sono lo specchio fedele dei nostri appelli alla politica a rimboccarsi le maniche e naturalmente anche delle nostre serrate campagne di comunicazione e delle lotte di piazza, continua De Palma. 

La Corte dei Conti non nasconde nulla, nemmeno in termini di insufficiente spesa sanitaria, laddove siamo nettamente indietro rispetto a molti paesi europei e soprattutto sostiene che  “nel 2022 in termini di contabilità nazionale la spesa ha segnato una riduzione in termini di prodotto e assume, nelle previsioni del governo nel DEF 2023, un profilo in continua flessione anche nel prossimo triennio”.

L’inadeguatezza del nostro sistema sanitario, rispetto alle esigenze della popolazione in termini di assistenza, non può essere più ignorata da parte della politica, o non può passare attraverso promesse vane o iniziative, peggio ancora, tardive e inefficaci. 

E’ non è affatto casuale che i dati della Corte dei Conti arrivino di pari passo con quelli del Ministero della Salute, circa una sanità italiana che poggia le sue deboli fondamenta sulla precarietà e sulla mancata stabilizzazione dei professionisti. I numeri dicono che gli operatori sanitari a tempo determinato sono addirittura raddoppiati negli ultimi otto anni. Il dato emerge dal 5° rapporto relativo al 2021 pubblicato lo scorso 30 gennaio ed aggiornato il 6 febbraio.

E allora chiediamoci che futuro e che certezze può offrire, in relazione al crescente fabbisogno della popolazione, in termini di qualità e solidità, la nostra sanità, rispetto un quadro così desolante.

Cosa altro serve alla politica per darsi una sonora scossa?», conclude De Palma.

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