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TROPPI INCIDENTI SUL LAVORO. NECESSARI CONTROLLI E SANZIONI SEVERISSIME PER CHI NON RISPETTA LE NORME SULLA SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO.

Ancora morti bianche. Nell’odierna mattinata a Firenze nel cantiere Esselunga Parrebbe che a seguito del crollo di una trave di cemento tre operai sono deceduti e cinque dispersi. Altre vite che si spengono, altre persone uscite di casa per recarsi al lavoro, che non faranno rientro dai loro familiari. Così hanno dichiarato i segretari generali nazionali della “Federazione Sicurezza e Difesa (FSD) e Polizia Nuova Forza Democratica, Antonio de Lieto e Franco Picardi:

esprimiamo tutto il nostro cordoglio ai familiari delle vittime. Troppi morti, troppi invalidi a causa del lavoro. quasi ogni giorno, qua e là per l’Italia, vi sono incidenti sul lavoro, che provocano morti e feriti, anche gravi, con casi di invalidità permanente. Per alcuni giorni se ne parla, qualche sciopero, dichiarazioni roboanti, poi il silenzio. Queste tristi occasioni – hanno proseguito de Lieto e Picardi – devono servire per riflettere in generale sul concetto di” sicurezza“, su quanto ancora ci sia da lavorare nel nostro paese per far crescere una “cultura della sicurezza”. Non bastano parole per “fare sicurezza”, non bastano cartelli, o avvisi o corsi, ma dalle parole si deve passare ai fatti. Solo i giusti comportamenti pratici, derivanti anche da corsi specifici sulla sicurezza e dal rispetto di tutte le norme esistenti e la consapevolezza che una distrazione di un secondo può portare a gravi conseguenze, possono rendere un posto di lavoro un luogo più sicuro possibile. Al centro delle scelte aziendali dovrebbe esserci in generale il benessere dei dipendenti e la loro incolumità e non il guadagno o il risparmio, anche perché il benessere del lavoratore va ad incidere sulla qualità e quantità del lavoro prodotto e sulla soddisfazione del cliente finale. Investire in ”sicurezza” significa avere personale formato, retribuito adeguatamente, incentivato a lavorare bene. I responsabili devono dare sempre il buon esempio e controllare chi a livello gerarchico dipende da loro, pretendendo il rispetto e l’applicazione delle norme di sicurezza. non si può uscire di casa per andare a lavorare e non tornare più. È compito di tutti, dalla scuola che forma giovani che saranno lavoratori, alle aziende, dallo stato agli enti locali, dai singoli alle grosse ditte: aprire gli occhi e trasformare le belle parole scritte nelle leggi in fatti concreti. La ”cultura della sicurezza” – hanno concluso i segretari de Lieto e Picardi – deve espandersi a macchia d’olio solo così il luogo di lavoro potrebbe non diventerà scenario di tragedie. Servono più controlli e l’applicazione di sanzioni severissime nei confronti di tutti quei datori di lavoro che non rispettano le norme sulla sicurezza nei posti di lavoro.

 

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