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BRINDISI.Fismo-Confesercenti. “Flop vendite di fine stagione. I saldi non hanno più l’appeal di un tempo. Il governo deve intervenire”.

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Anche nel territorio di Brindisi, per ciò che riguarda il settore moda e abbigliamento in generale,  analizzando i dati di Fismo (Federazione settore moda) – Confesercenti, si è registrato un calo delle  vendite di fine stagione invernale, a conferma che c’è molto da rivedere, a livello nazionale e regionale, per quello che concerne le date di inizio e fine dei “saldi”. Il 70% delle attività commerciali di settore,  infatti, hanno registrato una contrazione delle vendite, causate soprattutto dalle temperature miti di  questa stagione invernale che ha ridotto la domanda dell’utenza. In secondo luogo, si è ridotto l’appeal  dei saldi e delle varie promozioni di fine stagione per assenza di regole certe che possano supportare  sia i commercianti che gli acquirenti. C’è necessità di rivedere, nella sua globalità, questo istituto, che  è sempre meno atteso dall’utenza perché gli sconti “selvaggi” concorrenziali impazzano tutto l’anno,  come vendite sottocosto, liquidazioni, offerte speciali, temporary shops, black friday, boxing days. Il  tutto a vantaggio delle vendite on line che utilizzano la scontistica in piena libertà e senza controlli  

Tutto questo non fa altro che aumentare le attività commerciali che chiudono definitivamente,  oscurando per sempre le vetrine dei negozi e i centri urbani. Nel 2023, per ogni nuova attività  commerciale che ha aperto, quattro hanno cessato. Un dato decisamente sconfortante per un settore,  quello della moda, che deve essere, come lo è stato, uno dei pilastri fondanti del “made in Italy”. 

Per questo Fismo-Confesercenti chiede un posticipo netto delle date di avvio delle vendite di  fine stagione, non prima del 20 febbraio per la stagione invernale e del 20 agosto per quella estiva, e  chiede che la riprogrammazione dell’avvio e della durata dei saldi torni ad essere di competenza del  Governo, per garantire proprio l’equilibrio del mercato. Ma, decisamente più importante, è definire  delle norme a tutela degli esercizi di vicinato, affinché anche il piccolo esercizio commerciale possa  competere con le sue campagne di promozione.


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