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BRINDISI,Verso un futuro sostenibile: la sfida della riconversione ecologica e sociale della Centrale di Cerano”

CONVOCAZIONE DEL TAVOLO MINISTERIALE PER CERANO. OCCASIONE PER FARE SINTESI SUL FUTURO DELLA CENTRALE E DELLA CITTA
SENZA LASCIARE INDIETRO NESSUN LAVORATORE

La convocazione da parte del Ministero del Made in Italy per il prossimo 5 marzo del Comitato di coordinamento per la riconversione delle aree industriali della Centrale di Cerano conferma quanto il nostro Sindacato afferma da tempo: la necessità lottare e di non considerare come irrimediabilmente persa una delle realtà produttive più importanti del sistema economico ed industriale del brindisino e dell’intera regione.

La Centrale Federico II è stata, e dovrà continuare ad essere, sinonimo di lavoro per centinaia di lavoratori diretti ed altrettanti – se non in numero ancora maggiore – dell’indotto connesso a vario titolo alla vita ed alle attività dell’impianto brindisino. 

Siamo fermamente convinti che il futuro dovrà essere più green e sostenibile di quanto sia stato nel passato, seguendo quella Transizione Ecologica che è molto più di una strategia transazionale avendo a cuore l’impatto ambientale che ogni attività produttiva deve avere per garantire un futuro alla salute umana ed a quella del pianeta. 

Siamo altrettanto persuasi che non si possa rinunciare in nome di qualsivoglia, giusta e sacrosanta strategia, a nessuno dei posti di lavoro che la Centrale brindisina e le sue attività portano con sé. Nessun cambiamento è accettabile se lascia migliaia di lavoratori senza sostentamento e dignità. Come la UIL da tempo ribadisce: se per la Centrale di Cerano vi sarà riconversione, dovrà essere ecologica e sociale allo stesso tempo. 

I progetti e le idee per il futuro dell’Impianto brindisino sembrano diversi, ora è il momento di fare sintesi operativa. Ascolteremo con attenzione quello che emergerà nella riunione del Comitato a Roma così come la viva voce della base, dei tanti lavoratori e Rappresentanti Sindacali che vivono quotidianamente le attività a Cerano.

L’Industria ed il settore energetico dovranno continuare ad avere casa a Brindisi al pari di tutti quei settori nuovi ed in sviluppo come il Turismo e la Cultura. Solo una virtuosa interazione fra tutti i settori potrà portare sviluppo e benessere per la nostra città ed il territorio.

Al Sindacato, così come a tutti i soggetti sociali ed istituzionali di Brindisi, l’arduo – necessario – compito di fare rete per arrivare ad una soluzione capace di traghettare nel futuro la Centrale e l’intero territorio senza lasciare nessuno per strada.

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