Le vicende legate al futuro del calcio a Brindisi hanno evidenziato, ancora una volta, le profonde spaccature esistenti all’interno dell’Amministrazione Comunale di Brindisi.
Riconosciamo al primo cittadino la capacità di valutare la gravità di un problema, ma forse in questa occasione sta sottovalutando i danni che derivano alla città di Brindisi dalla distanza ormai siderale che intercorre tra il suo ufficio e quello del vice sindaco Oggiano (peraltro situati a pochi metri di distanza uno dall’altro).
Oggiano, anche in occasione delle vicende calcistiche, non ha avvertito la sensibilità di informare Marchionna sulle dichiarazioni rese alla stampa secondo cui i dirigenti del Brindisi avrebbero dovuto consegnare il titolo sportivo nelle mani del Sindaco.
E proprio Marchionna è stato costretto a smentirlo attraverso gli stessi mezzi di informazione, chiarendo che l’Amministrazione Comunale non entrerà in alcuna trattativa che ha connotati privatistici, compreso quella per l’eventuale ingresso in società di nuovi soci.
Oggiano, ancora una volta, confonde la sua attività di consulente aziendale con quella di amministratore di una città capoluogo di provincia e soprattutto dimentica quali sono i confini di una azione amministrativa rispetto a quella imprenditoriale. Lasci in pace, pertanto, la squadra di calcio, visto che il suo entrare a gamba tesa probabilmente sortirà l’unico effetto di allontanare una soluzione del problema.
Il Sindaco Marchionna, invece, non si limiti a “parare i colpi” dei suoi assessori. Riprenda in mano l’azione amministrativa necessaria a salvare Brindisi dal degrado in cui è piombata, anche per colpa di scelte insensate ed ingiustificabili effettuate negli ultimi mesi.
Lino Luperti e Michelangelo Greco – Consiglieri comunali