SCIOPERO IN ENEL: ADESIONE OLTRE IL 90%
Straordinaria la risposta da parte delle lavoratrici e dei lavoratori alle sbagliate decisioni dell’azienda.
La partecipazione dimostrata da migliaia e migliaia di lavoratrici e lavoratori, con presidi gremiti in tutti i capoluoghi di regione, in ogni provincia della Puglia e a Brindisi in Piazza Santa Teresa sotto la Prefettura, è la risposta più chiara e più netta che si poteva dare a sostegno delle ragioni del sindacato, contro la contrapposizione che da più parti ha cercato di indebolire le rivendicazioni di FILCTEM FLAEI UILTEC, contro le politiche sbagliate introdotte dall’Enel.
Con questo sciopero un messaggio forte e chiaro ai vertici aziendali: ritirate da subito le vostre decisioni se volete riaprire un confronto, altrimenti continueremo le nostre iniziative di lotta.
A Brindisi, nel corso dell’incontro in Prefettura, sono state riportate le ragioni dello sciopero ribadendo che la vertenza Enel riguarda tutta la Nazione, con un particolare risalto su Brindisi per la dismissione della Centrale di Cerano, con un solo univoco grido: Vogliamo un’azienda che guidi la transizione energetica, che investa sulle Persone e la loro professionalità, che faccia assunzioni e che crei valore per il Paese. ENEL non può pensare solo alla finanza, dismettendo parti importanti delle proprie attività, esternalizzando le manovre elettriche di media tensione in e-distribuzione, trasferendo le attività oggi svolte in maniera esclusiva dai lavoratori diretti con le proprie professionalità, accrescendo il rischio di infortunio riportandole all’esterno, compromettendo la qualità del servizio e peggiorando le condizioni di lavoro ad operai e impiegati, per l’introduzione in maniera unilaterale di nuovi orari di lavoro.
Dobbiamo continuare a tenere alta la tensione perché, se Enel non si fermerà anche noi non ci fermeremo.
Nel corso dell’incontro in Prefettura è stato consegnato un Documento con le proposte per il rilancio delle attività industriali, per gestire il Phase-Out della Centrale a carbone di Cerano.
Documento consegnato in Prefettura
Oggetto: Contributo al Tavolo Regionale Phase-out carbone Centrale ENEL Brindisi.
Le scriventi Segreterie Territoriali di FILCTEM CGIL – FLAEI CISL – UILTEC UIL, in seguito alla riunione svolta lo scorso 5 marzo ’24, del Comitato di Coordinamento per il rilancio dell’area industriale di Brindisi, quale espressione del Comitato già insediatosi in data 26 luglio 2023, presso il Ministero delle imprese e del Made in Italy, previsto dal Decreto-legge 50/22, con il presente Documento condiviso dalle Organizzazioni Sindacali Confederali di Categoria del Settore Elettrico, intendono dare il loro contributo, così come richiesto dal Verbale della riunione in Regione Puglia.
La situazione del comparto elettrico di Brindisi è in continua evoluzione, in questi giorni con la decisione di ENEL, dettata dalla condizione del mercato elettrico del Paese, con il conseguente mancato utilizzo dei 3 Gruppi a carbone della Centrale di Brindisi, ormai dal mese di settembre 2023, ha deciso di procedere con la “messa in conservazione” delle principali apparecchiature del Sito, Caldaie, Turbine, Alternatori, ecc. questo per preservare al meglio le stesse e utilizzarle in futuro se TERNA né chiederà la messa in servizio.
Brindisi con il suo Polo energetico negli anni è stata essenziale per la produzione di energia elettrica per l’intero Paese, prima con la Centrale termoelettrica ENEL di Brindisi Nord, oggi A2A, costituita da 4 gruppi da 320 MW a carbone, alla quale dal 1990 si è aggiunta la Centrale di Cerano policombustibile, con 4 gruppi da 660 Mw.
La Transizione Ecologica prevista dal PNIEC del 2019 con la previsione della dismissione della produzione di energia con il carbone sta subendo in Italia e a Brindisi in particolare, una accelerazione con conseguenze immediate e nel breve termine sul mantenimento dei livelli occupazionali diretti e nell’indotto. Tutto questo in un territorio che sconta già diverse criticità nella tenuta produttiva e occupazionale e nel quale si sta delineando una condizione di vera e propria crisi della tenuta sociale dell’intera area brindisina.
Per questo come già da tempo prospettato dalle forze sociali del territorio, per affrontare una condizione di questa portata e vista la rilevanza e la strategicità che riveste l’apparato produttivo brindisino per l’economia italiana, occorre un coinvolgimento pieno del Governo nazionale a partire dall’attivazione di una adeguata strumentazione, per gestire una crisi industriale che diventa sempre più complessa e per la quale serve un Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS).
Regione, Parti Sociali, Enti Locali devono fare fronte comune per sviluppare una vera e propria vertenza territoriale brindisina, per una pronta riconvocazione del tavolo di confronto con il Ministero dello Sviluppo Economico.
QUESTI I PUNTI PROPOSITIVI SU CUI POTER CONVERGERE UNITARIAMENTE
- A) ENEL – va richiamata da parte di Regione e Governo nazionale ad una assunzione chiara di responsabilità nei confronti del territorio brindisino.
Non solo con il previsto impegno per quanto riguarda il polo logistico nell’area portuale, che riteniamo positivo e che va confermato e perseguito con decisione rispetto al suo effettivo avvio e sviluppo.
L’Enel deve essere coinvolta e rendersi protagonista di una transizione energetica e sociale nel territorio con investimenti nelle FeR, batterie, ma anche con lo sviluppo di filiere industriali innovative, così come avvenuto in altre Regioni.
- B) Nell’ottica di una giusta transizione energetica che sia sostenibile ambientalmente e socialmente, confermiamo di prevedere la riconversione della centrale a carbone di Cerano con una centrale turbogas a ciclo combinato chiuso in grado di operare in sinergia con la produzione di energia elettrica da FeR e la stessa produzione dell’idrogeno verde.
In Italia e al Sud non è possibile superare gli impianti di produzione ENEL, Brindisi rimane l’ultimo polo elettrico del Sud, ad eccezione della Sicilia. Non si può continuare ad aumentare la dipendenza energetica del Paese, con l’importazione di energia nucleare dalla Francia, Svizzera, Montenegro e Grecia. Perdendo e dismettendo tutti i siti ENEL a carbone, andrebbe perseguita la nuova direttiva europea di cattura e stoccaggio della C02, tra l’altro, nella Centrale ENEL di Cerano è stato realizzato un impianto industriale sperimentale di questo tipo.
- C) L’intero sito industriale e l’estensione disponibile può essere utilizzato da ENEL Green Power per insediare a Brindisi nuovi impianti energetici e una struttura aziendale di rilevanza nazionale.
Serve un piano di prospettiva che vada, anche, oltre l’attuale perimetro di ENEL che contempli progetti di nuovo sviluppo in altri settori strategici riutilizzando nel prossimo futuro tutte quelle aree già infrastrutturate e che saranno disponibili dopo il carbone.
Aree per sviluppare iniziative imprenditoriali e contribuire alla chiusura del ciclo dei rifiuti, alla generazione di bio gas.
Andrebbe perseguita l’attenzione dell’Autorità idrica Pugliese per valutare i punti di forza della programmazione delle azioni atte a prevenire le problematiche legate alla crisi idrica con la realizzazione di impianti per la produzione di acqua potabile dal mare per contrastare le emergenze legate alle mancanze idriche dei territori, tutto ciò per sviluppare nuovi filoni di attività industriale e manifatturiera in un’ottica di multiutility.
- D) Centralità del porto di Brindisi – confermando la sua vocazione polifunzionale, assicurando investimenti per l’adeguamento delle infrastrutture portuali agli assi stradali e ferroviari di collegamento.
- E) Eolico Offshore – in previsione del piano nazionale per la collocazione degli impianti e rispetto all’attenzione verso i tratti di mare prospicenti l’area brindisina da parte di operatori del settore, consideriamo positiva e da favorire questa opportunità di investimento, inquadrandola in una prospettiva di promozione delle filiere industriali in loco nella costruzione, manutenzione e utilizzo dell’energia prodotta.
- F) Bonifiche – il Sito di Interesse Nazionale presenta inaccettabili ritardi dopo 24 anni dall’individuazione di “area” industriale e sito ad alto rischio ambientale con un’estensione pari a 5851 ettari. La caratterizzazione per individuare le sostanze presenti è quasi ultimata, servirebbe attivare una Cabina di Regia in Regione Puglia e Comune di Brindisi, per accelerare un Accordo di Programma (deliberato dalla giunta regionale il 5 ottobre 2021) finalizzato, tra gli altri, a redigere “analisi di rischio sito specifico”. Questo ultimo tassello procedurale può essere utile alla riperimetrazione in base al grado di contaminazione, cambiare la destinazione d’uso delle vaste aree agricole comprese nel perimetro, mai utilizzate per attività industriali, per far sì che possano essere riutilizzate per altri usi, ad esempio per ospitare impianti rinnovabili e favorire la produzione di idrogeno verde.
- G) Idrogeno – si deve favorire lo sviluppo di una vera e propria Hidrogen Valley viste le opportunità nel territorio presenti per la produzione di idrogeno verde e la presenza di grandi utilizzatori (porto, industria).
Tutti i progetti preannunciati vanno rafforzati, sostenuti e accompagnati anche in questo caso con politiche mirate di attrazione di investimenti, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di filiere industriali (elettrolizzatori, ecc.)
- H) Importante è l’utilizzo dell’area retroportuale per creare connessione tra zona industriale e porto. Discutere in merito alla realizzazione del progetto ENEL LOGISTICS e di altri progetti Logistici da finanziarsi con nuovi e specifici Contratti di Programma e PIA.
Verificare la possibilità di utilizzare i fondi FESR o FSC per puntare all’insediamento nella ZES di imprese che si occupino di stoccaggio e distribuzione attraverso il trasporto marittimo (soprattutto di energia). Nei bandi di gara inserire la possibilità di aumentare la percentuale di finanziamento a fondo perduto per le aziende che assumono dal bacino brindisino dei lavoratori coinvolti nei tavoli di crisi.
- I) Estendere la Zona Franca Doganale, la banchina di Costa Morena già adeguata a livello ambientale, il collegamento con la viabilità dedicata tra molo e sito industriale di Cerano, le ampie strutture coperte i parchi carbone, le vasche di contenimento reflui, possono rappresentare di fatto nuove aree di retro-portualità per ingrandire l’area con una nuova perimetrazione da parte dell’Autorità Doganale.
La Zona Franca Doganale Interclusa (ZFD) di Brindisi, situata nella zona industriale retroportuale, già infrastrutturata e pronta a ricevere nuovi investimenti produttivi, può contribuire a sostenere i livelli occupazionali dell’indotto, creando ulteriori opportunità di crescita e di sviluppo, per questo deve essere opportunamente supportata.
Le Amministrazioni dello Stato devono fare sistema per valorizzare al massimo il sistema portuale nazionale, mettendolo in connessione con la rete di trasporto ferroviario e gli assi logistici intermodali europei e transeuropei. Disporre di una Zona Franca in area portuale è una opportunità fondamentale per gli operatori economici
Per uno sviluppo integrato e per le Politiche industriali in questa fase di Transizione, riteniamo sia necessario l’utilizzo dei Fondi Strutturali Europei che devono continuare ad essere uno strumento importante per tutelare l’occupazione, supportare e implementare il sistema industriale di Brindisi e dell’intera Puglia.
Prendendo a riferimento questi indirizzi di sviluppo la Regione Puglia deve assumere impegni sull’utilizzo di risorse finanziarie riveniente sia da Fondi Europei che dal Bilancio, attraverso tutta la strumentazione disponibile, per costruire condizioni di un Accordo di Programma dell’Area Industriale Brindisina.
- L) Alla Regione Puglia si chiede inoltre di prevedere Ammortizzatori Sociali anche in Deroga per i lavoratori diretti e dell’indotto che non rientrano negli strumenti ministeriali, per ricercare la piena ricollocazione occupazionale.
Distinti saluti.
Brindisi 8 marzo ’24
Le Segreterie/Coordinamenti Territoriali di Brindisi
FILCTEM CGIL FLAEI CISL UILTEC UIL
(Antonio Frattini) (Ugo Galiano) (Carlo Perr