Ceglie MessapicaFocusItalia

PALERMO, FUMO E FIAMME NEL CARCERE MINORILE. PROTAGONISTA UN DETENUTO ARABO. L’IRA DEL SAPPE

">

“SIAMO ABBANDONATI DAI VERTICI DEL MINISTERO E DEL DIPARTIMENTO: ORA BASTA!”

Resta altissima la tensione nel carcere minorile di Palermo: e gli Agenti aderenti al SAPPE, primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, denunciano di sentirsi abbandonati dai vertici del Ministero della Giustizia e del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità.
Racconta quanto è avvenuto nelle ultime ore nell’Ipm palermitano Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: “Un detenuto arabo è andato improvvisamente in escandescenza, martedì sera, perché pretendeva di cambiare cella. Ma questo, visto l’orario, senza nessuna autorizzazione da parte del comandante e direttore, non era possibile e, per reazione ha dato fuoco a delle suppellettili provocando un incendio. Il tempestivo incendio del personale di Polizia Penitenziaria ha, per fortuna, impedito peggiori e pericolose conseguenze, ma due Agenti sono finiti in ospedale per intossicazione dopo che iniziali cure del medico di turno dell’Ipm li ha trovati con i parametri saturazione bassi”. Ferma la denuncia del SAPPE: “É evidente che la gestione del personale di Polizia Penitenziaria del settore minorile da parte dei vertici del Ministero della Giustizia e del Dipartimento presenta notevoli lacune che gravano poi, di fatto, proprio sul personale in servizio oltre a creare condizioni che compromettono seriamente la sicurezza dell’istituto stesso”. Capece, che esprime il “plauso del SAPPE al personale dell’Istituto penale per minorenni di Palermo che ha saputo gestire con fermezza e professionalità la situazione”, chiama “in causa” direttamente “chiunque, ma soprattutto chi ha ruoli di responsabilità istituzionale: penso, in primis, al Capo del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità Antonio Sangermano. Proprio lui dovrebbe andare in carcere a Palermo a vedere come lavorano i poliziotti penitenziari, orgoglio non solo del SAPPE e di tutto il Corpo ma dell’intera Nazione”. Sangermano non può continuare a restare inerte, a non prendere iniziative a favore delle donne e degli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria”, denuncia il leader del SAPPE. “Corpo di Polizia a cui appartengono donne e uomini che pressoché quotidianamente hanno a che fare con detenuti che mettono a repentaglio l’ordine e la sicurezza della sezione detentiva, talvolta con in mano una o più lamette intrise di sangue o con una padella piena di olio bollente pronta per essere buttata in faccia all’operatore, o con un piede di tavolino in mano pronto ad essere scagliato contro un poliziotto. Forse, se anche il Capo Dipartimento Sangermano provasse a sentire sul suo viso, i pugni, le sberle, gli sputi che prendono i nostri Agenti in servizio dai detenuti più violenti; se ascoltasse gli insulti e le minacce che i nostri poliziotti pressoché quotidianamente si sentono proferire; ebbene, comprenderebbe come e quanto la situazione è grave”. Per questo, il primo Sindacato della Polizia Penitenziaria non esclude clamorose forme di protesta dei poliziotti: “siamo pronti ad organizzare un sit di protesta davanti alla sede del Dipartimento per la giustizia minorile di Roma perché il tempo delle interlocuzioni è finito: in questi ultimi anni ci siamo recati in ogni istituto di pena del Paese, per adulti e minori, abbiamo pazientemente ascoltato il personale, abbiamo scritto e riscritto alle varie Autorità competenti, ma ci rendiamo conto che chi di dovere non ha ancora intrapreso le iniziative che abbiamo richiesto e che ci aspettavamo”.


Gen.le Lettore.

Dall'inizio della emergenza Sanitaria derivata dalla epidemia Covid-19 i giornalisti di brindisilibera.it lavorano senza sosta per dare una informazione precisa e affidabile, ma in questo momento siamo in difficoltà anche noi. Brindisilibera.it è una testata stampa online appartenente alla Associazione Culturale Flashback e si è sempre sostenuta con i grossi sacrifici personali da Giornalisti Freeland, non percedendo provvidenze, contributi, agevolazioni qualsiasi pubbliche o sponsorizzazioni lasciando libera la informazione da qualsiasi influenza commerciale.Ma in questo periodo di emergenza con la situazione che si è venuta a creare le condizioni economiche della associazione non permettono più ancora per lungo tempo di proseguire nella attività. Se sei soddisfatto della nostra conduzione della testata stampa ti chiediamo un aiuto volontario per sostenere le minime spese a cui comunque dobbiamo dar fronte attraverso un gesto simbolico con una donazione..

Ti ringraziamo per l'attenzione.

Condividi: