TORINO, ANCORA VIOLENZE NEL CARCERE: RESTA FERITO POLIZIOTTO PENITENZIARIO
Ennesimo fatto violento all’interno del carcere di Torino. Vicente Santilli, segretario nazionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, racconta quanto avvenuto nelle ultime ore nella Casa circondariale di Torino, inaugurata nel 1986 e dal 2003 intitolata a Giuseppe Lorusso e Lorenzo Cutugno, poliziotti vittime del terrorismo: “Nella giornata di ieri, verso le 15,00 un detenuto italiano ristretto presso la VI Sezione del Padiglione A ha colpito con un violentissimo pugno al volto ad un agente per futili motivi. Il poliziotto è dovuto ricorrere presso il nosocomio cittadino per i dovuti accertamenti. Ci si chiede fino a quando tutto questo possa reggere senza un intervento da parte delle autorità competenti”. “La situazione è insostenibile: il SAPPE augura una pronta guarigione all’Agente aggredito e auspica in un celere intervento dell’Amministrazione sull’annosa questione delle violenze a danno del personale di Polizia Penitenziaria”, conclude Santilli.
Anche Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime solidarietà al poliziotto ferito a Torino e dichiara: “Così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano. Nelle carceri della Nazione serve forte ed evidente la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci. E servono con urgenza quelle riforme più volte chieste dal SAPPE ma che, incredibilmente, il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, che ha una delega ad hoc per la gestione dei detenuti, continua a non assumere ed ignorare”. “Nel frattempo”, conclude, “in questo scenario da guerriglia urbana, i poliziotti penitenziari continuano a prendere calci, sputi e mazzate nelle carceri italiane, con buona pace del sottosegretario delegato Ostellari, protagonista solo di passerelle alle feste del Corpo regionali di Padova e Milano. E se anche il Ministro Guardasigilli Nordio ignorerà questo appello, il SAPPE non esiterà a portare in piazza sotto il dicastero della Giustizia tutto il dissenso e il malumore dei poliziotti penitenziari italiani”.