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Cisal Chimici:Brindisi capitale di un annunciato disastro occupazionale

Mentre l’establishment politico e istituzionale brindisino continua a sfogliare i pedali di una margherita dell’eterna incertezza su come programmare lo sviluppo del territorio e per rilanciarne l’economia, registriamo l’euforica esaltazione di una parte della città sulla prestigiosa candidatura di Brindisi a capitale della cultura 2027.

 Iniziativa sicuramente lodevole che si ipotizza fra una decina di anni, forse, potrà produrre eventuali ritorni occupazionali.

 Una medesima celebrazione, per chi ha un po’ di memoria, si ebbe tempo addietro nell’annunciare il “grande progetto Brindisi Città d’Acqua”.

Quanto le indubbie potenzialità turistiche e marinare della costa e del nostro territorio siano non state adeguatamene sviluppate in questi quasi trent’anni, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti. 

 Oggi, oltre le opportunità sfumate e gli investimenti milionari rimbalzati, in nome degli slogan accompagnati anche da chi che per vocazione dovrebbe avere a cuore lo sviluppo dell’area industriale (consorzio A.S.I.), ricorso al tar contro investimento Edison, giusto per citarne uno, si registra un   dato certo ed incontrovertibile, il vertiginoso aumento della disoccupazione con richieste di naspi, cassa integrazione ed ammortizzatori sociali in ogni settore produttivo. 

La Cisal Chimici vuole evidenziare, per onore di cronaca, che in altri contesti a vocazione industriale, come quello brindisino, ENI, ad esempio, ha già investito nella trasformazione di una raffineria in bioraffineria (Livorno) e nell’installazione di impianti di riciclo meccanico ed una bioraffineria (Marghera).  

A Ravenna, Edison opera tranquillamente col deposito costiero GNL inaugurato da non molto e, notizia di pochi giorni fa, nel polo Industriale di Ferrara – alla presenza del Ministro del Made in Italy Adolfo Urso – Comune, Provincia, Regione, Università, organizzazioni datoriali e sindacali hanno condiviso e siglato un accordo per la valorizzazione del sito con uno specifico programma di attuazione verso la transizione energetica con tutte le società chimiche presenti nel polo. 

Da noi, invece si continua a discutere su prossime dismissioni, disoccupazione e divario sociale.  

È di queste ore, infatti, per chi non l’avesse ancora capito la funesta prospettiva di chiusura totale di LyondellBasell, che nell’ambito di una rivisitazione delle proprie strategie europee, la multinazionale ed il suo CEO pongono una pietra tombale sul sito brindisino, quando ancora si cerca di gestire e leccarsi le ferite sugli esuberi in attesa di ricollocazione dell’ei fu impianto P9T. 

La moltitudine di licenziamenti in SIR, il disimpegno ormai certo di Enel, la crisi conclamata di EuroApi e Dema, solo per citarne alcune, sono ulteriore pioggia su un territorio già bagnato fradicio.

Ora, piuttosto che farneticanti teorie di deindustrializzazione, i soggetti pubblici e privati della Città, compreso il consorzio ASI,  abbondonino ogni dubbio, posino la margherita spoglia e rinsaviscano nel segno della responsabilità, divenendo, sinergicamente, protagonisti di un piano serio di sviluppo: le opportunità correnti vanno colte e i settori produttivi esistenti potenziati e migliorati, attraverso la realizzazione di tecnologie sostenibili, ma concrete, che rispondano ai bisogni del presente.

Proprio per questo, la nostra organizzazione, nei giorni scorsi, ha ribadito al nuovo Direttore dello stabilimento petrolchimico di Brindisi, ritenere maturi i tempi per cui il Gruppo ENI partecipato a maggioranza  dallo stato italiano  concretizzi il prima possibile la costruzione dell’impianto con tecnologia HOOP di riciclo chimico, già in essere a Mantova, tecnologia  riconosciuta e  premiata dal bando europeo  per l’EU INNOVATION FUND ,  fondo stanziato dalla commissione europea di 3,6 miliardi di euro dedicato alle tecnologie innovative e la decarbonizzazione.  

Sarebbe inammissibile e colpevolmente pericoloso per la tenuta economico e sociale del territorio tutto trascurare i segnali allarmanti che il sistema industriale fornisce e non cogliere le reali opportunità di sviluppo e occupazione. 

Chi ha tempo non aspetti tempo!

 

La Segreteria Provinciale Cisal Chimici  

  GIOVANNI MAVROIDIS             MASSIMO PAGLIARA          ANDREA GENOINO 

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