Una notizia straordinaria per Brindisi. Giovedì 9 maggio, nell’ambito del Festival Segnali al Teatro Fontana di Milano, l’attrice e regista brindisina Sara Bevilacqua si è aggiudicata il prestigioso Eolo Award come migliore attrice protagonista dei due spettacoli “Stoc Ddò – Io sto qua” e “La stanza di Agnese. Il Premio, istituito nel 2006 dalla webzine Eolo e dedicato alla memoria di Manuela Fralleone, è divenuto un appuntamento cardine per il teatro ragazzi in Italia. «In ambedue gli spettacoli – è scritto nella motivazione – il dolore delle due donne interpretate ci viene restituito dall’artista pugliese senza retorica alcuna, con semplicissima e naturale adesione al personaggio, che ci appare vivo sul palco come appassionatamente vivi ci paiono le persone e gli avvenimenti da lei raccontati».

«Gli spettacoli attraversano storie vere e forti – ha detto Sara Bevilacqua subito dopo la premiazione – e il teatro ci dà la possibilità di trasformarle in un seme che piantiamo nelle nuove generazioni. Dedico questo riconoscimento a mia madre e alle donne come lei che hanno saputo trasformare anche le situazioni più estreme in luce e accoglienza. Con passione e coraggio. Dietro un premio non c’è mai soltanto una persona. Desidero allora ringraziare quanti hanno ispirato e sostenuto queste due meravigliose esperienze. Quindi Lella e Pinuccio Fazio, la famiglia Borsellino, la nostra squadra con il drammaturgo Osvaldo Capraro, i disegnatori luce Paolo Mongelli e Marco Oliani, Antonio Guadalupi, Davide Arsenio, la Compagnia Factory, il centro di residenza pugliese TRAC e il Teatro Kismet. Un grazie speciale a Daniele Guarini che ha dato anima, senso e forza al progetto Meridiani Perduti radicandolo a Brindisi e riuscendo a valorizzarlo anche nei palcoscenici di tutta Italia». 

Gli Eolo Awards premiano le eccellenze del teatro ragazzi valorizzando quei lavori che stimolano riflessione e dialogo sociale. La giuria, composta da critici, osservatori, distributori e operatori teatrali, è attiva nell’analisi e nella selezione delle opere più significative prodotte lungo l’arco dell’anno, esplorando festival e stagioni teatrali in Italia. Il criterio di valutazione si basa non solo sulla qualità artistica e sulla cifra tecnica delle produzioni, ma anche sulla loro capacità di coinvolgere attivamente il pubblico giovane in temi delicati promuovendo una riflessione critica e un apprendimento emotivo e intellettuale. In questo modo, il Premio Eolo si pone come barometro delle tendenze del teatro ragazzi riflettendo e al tempo stesso guidando l’evoluzione del settore.

Le produzioni di “Stoc Ddò – Io sto qua” e “La stanza di Agnesehanno offerto spunti di riflessione critica particolarmente apprezzati dalla giuria. Sara Bevilacqua si vede dunque riconosciuto il suo luminoso talento nell’universo del teatro ragazzi grazie alla versatilità artistica e alla straordinaria capacità di incarnare i personaggi che interpreta, cui conferisce una profondità e una complessità che superano il palcoscenico per raggiungere direttamente il cuore dello spettatore.

Stoc Ddò – Io sto qua” è un intenso monologo che trae origine da una storia vera e dolorosa di cronaca, ambientata nel cuore di Bari Vecchia. Il dramma di Lella, madre di Michele Fazio, tragicamente ucciso in un contesto di guerra tra clan mafiosi, diventa veicolo per una narrazione che intreccia dolore personale e denuncia sociale. Sara Bevilacqua ne evoca l’essenza, il dolore, la forza. Ogni gesto, ogni espressione, ogni cadenza vocale è calibrata per riflettere la realtà interiore di una donna segnata da una tragedia inimmaginabile, ma non infranta. La sua performance trasforma il palco in uno spazio di catarsi e di riflessione sociale portando gli spettatori a confrontarsi con la brutalità della perdita e la resilienza della lotta per la giustizia.

Parallelamente, in “La stanza di Agnese”, l’attrice brindisina mostra un’altra faccia del suo talento interpretativo. Qui, il suo compito è duplice: tessere la complessità di una narrazione che si snoda attraverso il dolore, la memoria e l’amore, mantenendo al contempo la dignità e l’integrità del personaggio. Sara Bevilacqua riesce a navigare abilmente tra le sfumature emotive di Agnese mostrando la sua lotta interiore e offrendo uno spaccato intimo delle sue sfide personali mentre cerca di fare i conti con la perdita del marito Paolo Borsellino e con i riflessi della tragedia sulla sua famiglia e sulla sua identità.

La premiazione di Sara Bevilacqua non riconosce soltanto l’eccellenza interpretativa ma anche la capacità di abitare il palcoscenico con una profondità che interpella direttamente lo spettatore, stimolando una partecipazione attiva e consapevole. Inoltre, il premio sottolinea il ruolo del teatro ragazzi come forma di educazione estetica e come strumento di cambiamento sociale. Attraverso la drammatizzazione di pagine storiche segnate dal dolore, entrambi gli spettacoli testimoniano come il teatro possa agire da catalizzatore per il dialogo intergenerazionale e per una riflessione critica proponendo una narrazione che, pur radicata in specifici contesti geografici e storici, parla a un’umanità universale. Sara Bevilacqua naviga da sempre queste acque tormentate mantenendo un equilibrio tra fragilità emotiva e solidità narrativa, con un contributo al teatro ragazzi che è ormai al centro del palcoscenico culturale italiano.