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Porto di Brindisi: capannone Ex Montecatini, i fatti.

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In riferimento alle condizioni strutturali del Capannone ex Montecatini, piazzale Sant’Apollinare nel porto interno di Brindisi, al fine di veicolare informazioni corrette, si precisa quanto segue.

Il Capannone, monumento di archeologia industriale, è stato costruito negli anni ‘30 quale stabilimento per la fabbricazione di perfosfati minerali. 

L’Ufficio Tecnico dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), nella cui disponibilità il bene ricade, nella fase di istruttoria deputata al processo autorizzativo per ospitare un grande evento, programmato per gli inizi d’agosto, stante le sue caratteristiche particolari evidenziate dagli stessi organizzatori, ossia la previsione di grande affluenza di pubblico e soprattutto la presenza di significative vibrazioni da onde sonore, ha avviato delle indagini speditive, perfezionate poi con delle ulteriori più specifiche, al fine di garantire le condizioni di massima sicurezza alle migliaia di persone previste al mega concerto.

All’esito dei sopralluoghi è emerso un aspetto statico complessivo che non necessita di presidi o di opere provvisionali di messa in sicurezza. Tuttavia, affinchè la struttura possa essere messa in condizioni di ospitare attività molto invasive, come lo possono essere concerti o simili eventi eccezionali che prevedano la presenza di importanti vibrazioni (la struttura -si ribadisce- non nasce per tale scopi) vi è bisogno di effettuare delle lavorazioni precedute da relativa progettazione specialistica.

C’è da evidenziare che il Capannone vanta un eccellente stato manutentivo, attesi i regolari interventi predisposti dall’Ente portuale per la conservazione dello stesso. 

Nella circostanza di specie, tuttavia, le indagini strutturali sono andate ben oltre il previsto, proprio in virtù della eccezionalità dell’evento che si intendeva ospitare. 

L’Ente portuale ha sempre ritenuto che quello che può essere considerato uno dei monumenti simbolo di Brindisi debba essere reso fruibile alla cittadinanza. Tanto è vero che negli anni 2000 un protocollo d’intesa sottoscritto tra l’ex Autorità portuale di Brindisi e il Comune di Brindisi prevedeva la consegna al Comune per la realizzazione di un contenitore culturale. 

Nei tempi più recenti, nel luglio 2020, fu sottoscritto un altro protocollo d’intesa con l’Amministrazione comunale. Al fine di ottenere un finanziamento per la realizzazione di spazi espositivi all’interno del bene, il Comune presentò al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti il progetto denominato “Brindisi smart city port”. 

La nuova Amministrazione in carica ha ritenuto di rivedere tale impostazione progettuale, prevedendo la concentrazione di  tutte le risorse proprio sul Capannone. 


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