INVESTIMENTI NEL FOTOVOLTAICO FERROVIARIO A CERANO: PER IL GOVERNO NAZIONALE BRINDISI È UN «NODO» E NON LA PROTAGONISTA DI UNA FILIERA PRODUTTIVA. QUALE VISIONE DALLE ISTITUZIONI LOCALI?

Qualsiasi investimento si possa prevedere per la città ed il territorio di Brindisi è da considerarsi una manna dal cielo ed ogni singolo investimento per il Sindacato non può che essere considerato positivo in quanto portatore di lavoro, economia e benessere sociale. Per queste ragioni l’annuncio del ministro Salvini sulla volontà di far divenire Brindisi – e l’area di Cerano in particolare – un nodo importante nella filiera di produzione di pannelli fotovoltaici per la rete ferroviaria è considerato dal Sindacato una novità non trascurabile. 

Non nascondiamo che per le dimensioni ed il valore che rappresenta la vicenda Enel-Cerano ci saremmo aspettati che Brindisi potesse ospitare l’intera filiera di produzione-assemblaggio-logistica del settore mentre al contrario apprendiamo che tale investimento sarà in comune con l’area di Catania. Siamo costretti ad accontentarci prendendo atto che Brindisi è considerata dal Governo Italiano un «nodo», non un territorio capace di darsi una identità propria, autonoma, caratterizzante nella Transizione Green.

Ci auguriamo che l’annuncio del ministro Salvini si concretizzi anche se conosciamo bene la distanza che esiste fra idee, progetti, annunci ed investimenti concreti. Le numerose vertenze che abbiamo seguito nel corso degli anni ci fanno essere cauti – per non dirci completamente scettici – sulle brevi tempistiche annunciate dal ministro entro cui tale processo sarà avviato. Quelle prospettate sembrano previsioni fin troppo generose ma ci auguriamo di essere smentiti dai fatti ad iniziare dal veder concretamente realizzato l’investimento senza doverlo aggiungere al lungo elenco dei «sogni per Brindisi».

Il ministro non ha voluto sbilanciarsi sui numeri ovvero su quanti lavoratori saranno effettivamente necessari a sviluppare ed animare l’investimento. Cautela? O consapevolezza che questa progettualità impiegherà un numero esiguo di lavoratori, ben lontano dalle diverse centinaia di maestranze che perderanno il proprio lavoro con (quasi) certezza nei prossimi mesi?

Ancora: ci chiediamo quale sia il ruolo delle Istituzioni e dei rappresentanti Locali in questa proposta che mette d’accordo Governo e grosse società come Rete Ferroviaria ed Enel. Cosa ne pensano i rappresentanti istituzionali a livello Comunale, provinciale, regionale? Quale è la loro visione di Brindisi e del polo di Cerano? Non ci è dato ancora saperlo ma sarebbe quanto mai urgente conoscere la posizione di chi amministra il territorio in quanto Brindisi ha già abbondantemente pagato le conseguenze di progetti calati dall’alto senza parere e visione di chi vive ed appartiene a questa terra. Partecipare ai Tavoli per Brindisi può essere l’occasione di far valere la voce di questo territorio o al contrario a fungere da notai dell’ennesima decisione a tavolino subìta passivamente.

Il Sindacato proseguirà la sua battaglia per la difesa del lavoro e dei lavoratori attualmente impegnati in modo diretto e nell’indotto della Centrale Enel di Cerano. Una attenzione che proseguirà fino a quando anche l’ultimo lavoratore non avrà la certezza di un futuro stabile e dignitoso. Ben venga se a dare questa prospettiva saranno, tra gli altri, gli investimenti strategici e green sul fotovoltaico: il Sindacato seguirà in modo puntuale la vicenda e non mancherà di far sentire la sua voce a tutela del lavoro che c’è e di quello che potrà venire.

 

il Coordinatore provinciale UIL Brindisi

Fabrizio Caliolo