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PD Brindisi:“Si realizzi un museo diffuso e permanente in tutti quartieri con le collezioni e i reperti storici in deposito”

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Il recente laboratorio di partecipazione per l’elaborazione del dossier di candidatura di Brindisi a Capitale Italiana della Cultura 2027 svoltosi negli scorsi giorni ha avviato, si spera, un confronto con la cittadinanza che deve essere permanente e non deve rappresentare il solito ‘sfogatoio’ utile ad accontentare qualcuno con un coinvolgimento, nei fatti, secondario. La città di Brindisi, con la sua morfologia, le sue bellezze e la sua storia offre tantissimi spunti di riflessione ed è attrezzata per costruire una candidatura seria e convincente. 

La differenza, perciò, sarà fatta dalla determinazione con cui le istituzioni locali intenderanno intraprendere questo percorso della candidatura che, seppur complesso e articolato, può e deve ricostruire un sentimento di appartenenza necessario a scelte coraggiose. 

Temiamo dunque che l’instabilità politica dell’amministrazione cittadina possa danneggiare gravemente la spinta propulsiva fondamentale a percorrere un iter che vede protagoniste e candidate tante altre realtà regionali e nazionali. Fortunatamente nel comitato promotore della candidatura di Brindisi, tra tante figure di contorno, ci sono professionisti che, al netto delle vicissitudini politiche, continuano a lavorare con grande impegno. 

La sfida è certamente ardua e ovviamente serve una proposta di candidatura autorevole, coraggiosa ed audace mediante il coinvolgimento di tutta la città, a partire dall’interessamento concreto e sostanziale di tutti i quartieri. 

Per questo a nostro avviso il comitato promotore dovrebbe approfondire la nostra proposta di creare un museo diffuso, utilizzando teche nelle piazze o immobili comunali in disuso, in tutti i quartieri della città realizzando un percorso storico e culturale permanente, utilizzando tutti i reperti storici che attualmente sono catalogati e accatastati in un deposito di Palazzo Nervegna di cui, tanti brindisini ignorano l’esistenza e dando una adeguata rivalutazione ad importanti donazioni nella disponibilità del Comune di Brindisi come la collezione “Il Tempietto” donata dalla famiglia Vescina, e poco valorizzata, e la collezione “Armando Scivales”, attualmente fruibile a pochi.

Naturalmente sarà determinante il coinvolgimento della Soprintendenza. 

Riteniamo che l’occasione della candidatura di Brindisi a Capitale Italiana della Cultura 2027 debba essere colta non solo nella contingenza degli eventi ma per creare una stabile proposta turistica culturale da valorizzare nei prossimi anni.

 

Maurizio Pesari

Partito Democratico di Brindisi


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