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Tragedia sul lavoro all’Arif, Macchia: «Ennesima morte inaccettabile per la CGIL di Brindisi»

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Solidarietà alla famiglia di Mario Rutiglio, subito un tavolo per affrontare le carenze di organico, si può mandare una persona di 67 anni a tagliare tronchi?


La CGIL di Brindisi esprime la più sentita solidarietà e il cordoglio alla famiglia di Mario Rutiglio, 67 anni, tragicamente deceduto mentre era impegnato nelle operazioni di bonifica in seguito a un incendio a Ceglie Messapica. La nostra comunità si stringe attorno ai suoi cari in questo momento di immenso dolore. Tuttavia, la CGIL condanna con fermezza lo stillicidio continuo di morti sul lavoro. Per noi è inaccettabile che si continui a morire nei luoghi di lavoro.

Pur aspettando gli esiti delle indagini per comprendere cosa sia realmente accaduto, appare evidente che ci sono molte criticità a partire dalla carenza di organico. Una domanda sorge poi spontanea: si può mandare una persona di 67 anni a tagliare tronchi?

La situazione all’ARIF è preoccupante. La carenza di organico è cronica e sta mettendo a rischio la sicurezza e la salute dei lavoratori. Nonostante nel 2023 siano andati in pensione 200 operai, non è stato previsto un adeguato turnover. Questo significa che il carico di lavoro grava sempre sulle stesse persone, aumentando il rischio di incidenti. La mancanza di personale è aggravata dalla sciatteria nell’organizzazione dei turni di lavoro. I turni attuali non rispettano le normative vigenti in materia di sicurezza, esponendo i lavoratori a rischi elevati, soprattutto durante le ondate di calore. È inaccettabile che operai, spesso di età avanzata, siano costretti a lavorare in condizioni così pericolose.

La formazione del personale è un altro punto critico. Gli operai non ricevono la formazione adeguata per affrontare situazioni ad alto rischio come l’antincendio boschivo (AIB). Nonostante le numerose segnalazioni della FLAI CGIL e della CGIL, le nostre preoccupazioni sono state sistematicamente ignorate. Questa indifferenza ha creato un ambiente di lavoro insicuro, con conseguenze tragiche.

Non possiamo dimenticare che il 17 luglio scorso, un’altra tragedia ha colpito la nostra comunità con la morte di Nicola Lasalata e Giuseppe Martino, entrambi 45enni, vigili del fuoco deceduti mentre erano impegnati nello spegnimento di un incendio a Nova Siri, Matera. In questa tragica occasione vogliamo ricorda e denunciare nuovamente che anche il Corpo dei Vigili del Fuoco di Brindisi è sottodimensionato e sottoposto a grande stress lavorativo. Il problema si acuisce puntualmente nella stagione estiva dove solo grazie allo straordinario spirito di sacrificio, che li ha sempre caratterizzati, i nostri vigili del fuoco affrontano centinaia di emergenze quotidianamente. Anche su questo fronte bisogna affrontare con urgenza il problema della carenza degli organici prima che sia troppo tardi.

Mario Rutiglio sarebbe andato in pensione tra non molto e per tutta la sua vita ha svolto il suo lavoro con coraggio e dedizione, salvaguardando il patrimonio boschivo della nostra comunità. È un’ingiustizia che un lavoratore così dedito sia stato messo in una situazione tanto pericolosa a un’età così avanzata. Questo non deve mai più accadere.

Chiediamo che si convochi immediatamente un tavolo per affrontare tutte le problematiche relative alla carenza di organico per i lavoratori impegnati nei servizi AIB. Queste carenze sono spesso alla base degli incidenti mortali sul lavoro. La CGIL è da sempre impegnata nella battaglia per la sicurezza sul lavoro, per evitare che sciagure del genere si ripetano. Non è accettabile che una persona di 67 anni, età avanzata per un lavoro così usurante, sia stata inviata a spegnere un incendio. 

La sicurezza sul lavoro non può essere compromessa. Esigiamo rispetto per la vita e la dignità dei lavoratori.


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