Una  pista storica, che ha fatto già la storia brindisina, del territorio, e non solo.

Una realtà, un patrimonio sportivo e sociale sin troppo trascurato e bistrattato, che  ora, pian piano,  “ rivede la luce”. E  non  poteva essere altrimenti, visto le società, gli atleti, le famiglie che  da sempre la frequentano, il  “ richiamo della storia” ( qui, tra l’ altro, ha gareggiato più volte il grande e indimenticabile Pietro Mennea) che vuole  altri progetti, altri percorsi  e iniziative  di spessore .

Un patrimonio  che necessitava di interventi  concreti, per la restituzione  definitiva, soprattutto, alla comunità brindisina, a chi  ha rispetto del valore dello sport, di tutto ciò  che è struttura, ambiente, organizzazione, intorno agli eventi sportivi .

In tutti questi anni abbiamo assistito , intorno alla vicenda e alla situazione della pista, a progetti  annunciati e mai concretizzati, a ritardi burocratici, a scarsa manutenzione ( se non inesistente…) e situazioni di degrado, anche a diatribe politiche.

Ma bisogna guardare  avanti   e risolvere i  problemi, questa volta in maniera definitiva, con il fattivo contributo dell’ Amministrazione  Comunale  e  i dirigenti preposti .

Passi  in avanti  ne sono stati fatti,  ma c’è ancora tanto da fare  e, per la cronaca e la comunità, è bene elencare le problematiche.

Intanto,   la consegna dei lavori  sarebbe dovuta avvenire entro  lo scorso 18 maggio, ci sono già dei ritardi , problematica  a cui, tra l’ altro, hanno  dato in questi mesi   la massima attenzione il Vice Sindaco  e Assessore  all’ Urbanistica Massimiliano Oggiano   e  il Consigliere  Comunale di Fratelli d’ Italia  Lucia Vantaggiato. 

La ditta esecutrice dei lavori  è  Tipiesse di  Bergamo, che dovrà  definire  i vari interventi  e si spera  in breve tempo, finalmente .

Non c’è praticamente  fognatura  ( è segnalata  la presenza di un solo pozzo), problemi nell’ omologazione  del  campo perché in sostanza non è stato inserito  l’acquisto di tutti gli attrezzi necessari (costo aggiuntivo di circa 100 mila). spogliatoi ancora non ultimati, locali sottostanti  gli spalti con importanti infiltrazioni di acqua, mancanza di un deposito attrezzi adeguato ( se si considera  la possibilità, per le varie società sportive, di acquistare  altri attrezzi per le competizioni e gli allenamenti   e il rischio di dover lasciare fuori gli stessi), non  c’è una fontana per fare bere gli atleti, come in tutti gli altri campi di atletica, tipo Matera e Bellavista di Bari, non sono stati inseriti nel progetto i i  pannelli solari per un risparmio energetico del riscaldamento dell’acqua sanitaria e produzione di energia elettrica.

Insomma, come si può notare , esiste una serie di problematiche  importanti, che devono essere risolte, per garantire serenità e tranquillità agli atleti, alle società, alle famiglie, alla stessa     FIDAL.

Restituire definitivamente alla città e al territorio la  Pista, questo  è il messaggio, la richiesta più importante, che non accetta più promesse, chiacchiere, slogan, ritardi  burocratici.  Ripetiamo, passi in avanti, ma ancora non basta….

E  la realtà di Contrada Masseriola, così come tutte le strutture sportive, deve essere accessibile per tutti, anche e soprattutto per le categorie più fragili, i diversamente  abili .  Nel complesso, nella città di  Brindisi  e nel territorio, necessita  una maggiore sensibilità e attenzione   che deve arrivare da tutti, a partire dalle istituzioni.

A  tal proposito, come ci segnalano,  “se viene qualcuno in carrozzina è costretto a non vedere nulla, perché non hanno eliminato le siepi alte molto più di un metro davanti alla tribuna, e non c’è uno scivolo disabili per accedere sopra la tribuna”.

E poi   “Il bagno disabili sotto le tribune non ha una presa d’aria verso l’esterno, le finestre sono sigillate”.

Per concludere  , e nel segnalare naturalmente queste criticità all’ amministrazione comunale brindisina , la ditta che sta eseguendo i lavori, gli organi preposti, ci auguriamo davvero  che la  Pista di atletica leggera   “Lucio Montanile” ritorni  ad essere, come merita, un  “ fiore all’ occhiello” dello sport, della città di Brindisi, la comunità, il territorio .