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Il “ doppio volto” di Brindisi, tra città della cultura e “ città delle bombe sociali”. E il ruolo della politica ?

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Lavoratori, padri di famiglia che in pratica da due  settimane circa stanno occupando  “punti strategici” della città di  Brindisi, il Porto commerciale, la  Centrale di Cerano.

E  non è finita qui.   I 74 lavoratori dell’ azienda SIR ( che movimenta il  carbone per conto  di Enel), praticamente già licenziati, che non vedono spiragli e soluzioni, stanno esprimendo tutta la loro  rabbia e preoccupazione.

Una situazione inaccettabile, emblematica ( ma quante ce ne sono ormai in città e nel territorio, evidentemente di minor  “impatto mediatico”? ), e non sono bastate diverse riunioni  indette dalla  Task Force regionale sulle crisi occupazionali   ( con ENEL   e le organizzazioni sindacali) per  “sciogliere la matassa”.

Uno scenario  ovviamente “ monitorato” anche dal Prefetto di Brindisi Luigi  Carnevale, che ha convocato in sostanza in  poche ore degli  incontri  presso la sede del Governo, con i sindacati  che stanno alzando la voce, in attesa di soluzioni, prospettive che al momento sono inesistenti .  

Una “ grande goccia” in  un  “oceano di vertenze, disoccupazione, precarietà”,   e sembra quasi  “ aleggiare” una  certa  “impotenza”.  Si può accettare che  un lavoratore  ( dipendente della SIR, uno  dei 74) minacci di gettarsi dal vuoto  dal nastro  trasportatore  Enel?

La vicenda  SIR, purtroppo in negativo, sembra quasi chiudere definitivamente un  “ cerchio”, quello  ( di  tanti anni fa, ormai passati alla storia) di  una  scelta politico-industriale   che in seguito avrebbe procurato  effetti  positivi  e negativi, la sottovalutazione di altre risorse  che avrebbero potuto portare benefici  allo sviluppo della città e del territorio, una  “ supponente supremazia” da parte di  multinazionali   capaci    “ di fare il  bello e cattivo tempo”.

E  perché mai perdere il  posto di lavoro?  Per  quella  “ fantomatica” de carbonizzazione ( di cui si parla da tre anni circa) che, solo  a sentirla….( anche per   i più letterati….) ha già stancato,  un  “processo fantasma” che porterà  dove ?

E se neanche il governo nazionale e la politica ( regionale, locale) lo sapessero?

Ogni cambiamento ( ? ), ogni  nuovo progetto o processo,   non vale quanto un posto di  lavoro, la dignità, un’ esistenza  che deve essere tranquilla.

Ma, evidentemente, c’è qualcuno ( ad alti livelli) che non ha  a cuore questo,  “ disumanizzando” quel concetto universale del lavoro che poi è presente nei dettami della stessa  Costituzione. 

Peccato per Brindisi , sempre più, purtroppo, una città  “ dal doppio volto”, e qui non si doveva arrivare.

Quanto  stride   vedere ogni giorno le proteste di questi lavoratori , la rabbia nel loro volto, con i   “ virtuosi progetti”, le iniziative, culturali e sociali, portate avanti  dal’ amministrazione comunale brindisina, con il  sostegno e avallo del governo nazionale, tra   Brindisi candidata capitale della cultura  e  la Via Appia patrimonio Unesco.

Fa davvero male e quanto  aiuterebbe, nella grande voglia di cultura e di valorizzazione  ( come sta del resto accadendo) delle significative risorse  anche e soprattutto umane della città e del territorio, un contesto  “ con più lavoro  e meno meno disoccupazione e precarietà) nella crescita  della comunità e del territorio.

Chi, soprattutto i sindacati, sostiene che  c’è il  serio rischio  di una vera e propria “ bomba sociale”, “ rischia” di avere ragione.

Andiamo  a chiedere, ad esempio, alla Task Force   regionale sulle crisi regionali e al Presidente Leo Caroli,  quante vertenze  ( ataviche, vergognose) ci sono ancora in campo  sul territorio brindisino .

I  numeri, purtroppo, “ non mentono”, retaggio  di   “ colpevoli responsabilità “ ( politiche , burocratiche, imprenditoriali)  mai ammesse ( che chi scrive, il nostro giornale, hanno puntualmente denunciato, chiedendo tra l’ altro risposte o confronti  su certi versanti   non accolti).

Ma “ non mente”, soprattutto, la rabbia di tutti quei lavoratori   “quasi  dimenticati”( per i quali, bisogna darne atto, da qualche anno si sta impegnando la Task  Force Regionale per cercare di trovare soluzioni), che  ci hanno trasmesso in primo luogo dignità, forza  di volontà.

Quante domande, richieste fatte,  anche dal  sottoscritto   “in doppia veste”( da giornalista  e parte in causa), senza  risposte , se non qualche  “ sporadico” incontro  senza  significato.

Perché, ad esempio,  alcuni lavoratori   ex  Dow ed Evc ( a proposito  di crisi industriali), da quasi   venti anni in mezzo ad una strada, non hanno mai trovato ricollocazione nonostante   un  “ accordo  di programma” ( datato ormai  diversi  anni fa) già  “ bello e firmato” da tutte le parti in causa ( istituzionali, politiche, sindacali) ?

Ed  ancora,   cosa hanno fatto, nel 2010,  l’ allora Presidente della Provincia di Brindisi  dott. Massimo Ferrarese  e il suo  dirigente  -capo di gabinetto dott. Zingarello   per  l’ ultimo lavoratore  rimasto  della BPSP ( Società  Partecipata della Provincia  messa in liquidazione) praticamente chiusa dall’ Amministrazione Provinciale    “ targata”  Laboratorio   (?) di  Centro  Sinistra ?

Domande (probabilmente senza più risposte,  ma chissà noi attendiamo ancora  .), tante, esempi emblematici   legati   sì  al  “ doppio volto” di una  Brindisi  che deve tuttavia insistere   nel percorso di investimento sulla cultura, sulla valorizzazione della propria storia  e dei propri patrimoni e tradizioni.

I  lavoratori  ex Nubile, ex Dow e Evc, ex  Bpsp e Termomeccanica,  accomunati  da un verbale  di ricollocazione negli impianti  gestione rifiuti che saranno  ( ma quando ? )essere costruiti per la città  di  Brindisi, ma  vicenda  al momento bloccata  da ritardi  e burocrazie. E la pazienza  non è eterna……

E  vogliamo  concludere, senza ulteriori commenti, riprendendo   una lettera ( anche di  solidarietà  nei confronti  dei 74 lavoratori   SIR) inviata  alla testata giornalistica  Brindisi Report  di  un ex  lavoratore  ex  Nubile  , Modesto Bruno  :

Sono un ex operaio Nubile e volevo manifestare la mia solidarietà ai lavoratori della Sir e a tutti i dipendenti che in questo periodo stanno lavorando presso la centrale Enel. Non potevo non scrivere questa lettera, perché sto rivivendo tutto quando successe a noi 40 ex lavoratori della Nubile.

Si fa l’impossibile per salvaguardare il tuo sacrosanto posto di lavoro, ma nessuno ti ascolta. Soprattutto la nostra cara politica brindisina. Oggi come allora, cambiano i nomi (più o meno) ma il risultato è lo stesso. Dai fiducia a persone che voti, ma quando devono scendere in campo, spariscono, tanto loro stanno bene. 

Sette anni fa mi sono dovuto trasferire a 1500 chilometri da casa, per lavorare. Perché se avessi aspettato la politica brindisina…campa cavallo “ca mueri di fame”. Ancora una volta, ragazzi non mollate: provateci fino alla fine”.

Ferdinando  Cocciolo  ( Direttore Responsabile    tgflash24.it- brindisilibera.it)


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