“Goletta Verde: 38 Anni di Monitoraggio Collaborativo per la Salute del Mare. Critiche alla Reazione dell’Amministrazione di Barletta”
La campagna di Goletta Verde da 38 anni monitora la salute del nostro mare. L’obiettivo, da sempre, non è stilare la classifica dei buoni e dei cattivi, ma far emergere le criticità ed intervenire per risolverle. L’attività di monitoraggio, effettuata dai nostri volontari, non si sostituisce in nessun modo al lavoro dei tecnici di Arpa Puglia. I dati delle analisi sulle acque di balneazione di Arpa Puglia sono un riferimento importante per noi e, infatti, sediamo dalla stessa parte del tavolo durante la presentazione dei dati di monitoraggio rilevati da Goletta.
Negli anni passati questa sinergia ha prodotto importanti risultati: laddove sono emerse criticità, le amministrazioni locali, l’Acquedotto Pugliese e tutti gli stakeholder interessati sono intervenuti per risolvere il problema, perché l’obiettivo di tutti è la tutela della salute pubblica e dell’ambiente. Oggi abbiamo raggiunto traguardi importanti perché il nostro mare è pulito e tutti gli attori in gioco si impegnano quotidianamente per ottenere e mantenere questo risultato.
I risultati del monitoraggio non hanno l’obiettivo di fornire patenti di balneabilità, ma sono un’istantanea utile ad individuare problemi e ragionare sulle soluzioni.
Ci sorprende, quindi, la reazione dell’amministrazione di Barletta che, evidentemente, non ha colto il lavoro costruttivo della restituzione dei dati di monitoraggio di Goletta Verde. Eppure gli esiti del monitoraggio condotto da Arpa Puglia sulle acque di balneazione nel mese di giugno (pubblicati) e luglio in diversi tratti del mare di Barletta, pur non superando i limiti di legge relativi a contaminanti microbiologici (Enterococchi intestinali ed Escherichia Coli), evidenziano che la concentrazione di questi due inquinanti è tuttavia estremamente vicina ai valori limite e abbastanza in linea con quanto rilevato dai volontari di Legambiente.
I risultati del monitoraggio di Arpa Puglia vanno letti in continuità e non in contrasto con i dati rilevati da Goletta Verde, che semmai ne rappresentano un “addendum”, un’integrazione, visto che il punto di prelievo scelto da Legambiente non è all’interno del canale e neppure alla sua foce, ma è stato effettuato a distanza, con un prelievo da riva ad una profondità che varia da 80cm a 100cm d’acqua.
Le risultanze di entrambe le campagne di monitoraggio avrebbero dovuto suggerire all’amministrazione comunale l’adozione di misure di precauzione (come l’apposizione di cartellonistica con divieto di balneazione), circoscritte, puntuali e non ovviamente estese all’intero litorale, al solo fine di garantire una fruizione maggiormente sicura da parte dei bagnanti della risorsa mare, come da articolo 7 comma 3 del regolamento regionale 9 dicembre 2013, n. 26 “Disciplina delle acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia” (attuazione dell’art. 113 del Dl.gs. n. 152/06 e ss.mm. ed ii.), visto che il famigerato canale H dovrebbe collettare acque meteoriche, anche se è noto che arriva ben altro rispetto alle acque meteoriche.
Non è nelle corde di Legambiente voler seminare panico o gettare discredito sull’immagine della città, né tanto meno fare da sponda a strumentalizzazioni di ogni tipo.
Lo spirito che contraddistingue Legambiente è sempre stato quello di avere un approccio collaborativo e di supporto alle diverse amministrazioni (a prescindere dal colore politico) che si avvicendano, al fine di fornire un contributo alla crescita e allo sviluppo di un’autentica e non ideologica cultura ambientale.
Raffaele Corvasce, presidente di Legambiente Barletta
Daniela Salzedo, presidente di Legambiente Puglia