Negli ultimi mesi, la città di Ostuni ha registrato un significativo e tangibile aumento nel numero di visitatori, un segnale che potrebbe far pensare a una stagione estiva particolarmente fruttuosa per gli operatori locali. Tuttavia, dietro questa crescita del flusso turistico si cela una realtà più complessa e preoccupante per il settore della somministrazione e delle attività ricettive extralberghiere.
Nonostante l’afflusso maggiore di turisti, i titolari dei locali che offrono servizi di ristorazione segnalano un calo nei ricavi e nelle presenze di circa il 30-40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un decremento che, sorprendentemente, si è verificato nel mese di luglio, generalmente considerato uno dei più redditizi per il turismo estivo.
Il fenomeno non è isolato ai soli ristoranti e bar. Anche gli esercenti delle attività ricettive extralberghiere, come bed and breakfast e case vacanza, stanno vivendo una situazione simile, con una riduzione significativa delle prenotazioni e, conseguentemente, dei guadagni.
Questo paradosso tra l’aumento dei visitatori e il calo dei ricavi apre interrogativi sulle cause di questa anomalia. Alcuni ipotizzano che i turisti siano più attenti alla spesa, prediligendo soluzioni più economiche o limitando le consumazioni nei locali, mentre altri suggeriscono che l’aumento dei prezzi, dovuto alla crisi economica e all’inflazione, possa aver inciso negativamente sul budget dedicato ai consumi. Inoltre, il cambiamento delle abitudini di viaggio, con un turismo mordi e fuggi, potrebbe aver ridotto la permanenza media dei visitatori e, di conseguenza, il loro impatto economico sul territorio.
La situazione evidenzia la necessità di una riflessione profonda e di un’analisi strategica da parte degli operatori del settore e delle istituzioni locali, per comprendere le dinamiche in atto e adottare misure che possano invertire questa tendenza negativa.
Ostuni, con il suo patrimonio culturale e paesaggistico unico, ha tutte le potenzialità per attrarre un turismo di qualità, ma occorre trovare soluzioni che consentano di trasformare l’incremento dei flussi in una reale crescita economica per l’intera comunità.