La giornata di oggi chiude momentaneamente – fino al prossimo 31 dicembre – la vertenza degli oltre settanta lavoratori SIR, per mesi a rischio licenziamento in quanto considerati non più utili ai (fermi) processi produttivi della Centrale Enel di Cerano. Questa mattina nella sede dell’ARPAL di Brindisi si sono vissuti i passaggi formali per mettere in sicurezza i lavoratori per i prossimi mesi: congiuntamente al Comitato regionale per il monitoraggio del sistema economico produttivo e delle aree di crisi (SEPAC) sono stati revocati i licenziamenti ed attivati i necessari Ammortizzatori Sociali. In cinquanta torneranno a lavorare mentre ventitré lavoratori godranno di Cassa Integrazione Straordinaria.

Un risultato momentaneo ma molto importante, frutto delle lotte e della determinazione dei lavoratori che la UILTRASPORTI ha accompagnato con ogni strumento a propria disposizione. L’impegno encomiabile del Prefetto e del Questore di Brindisi e la disponibilità del presidente del Comitato SEPAC hanno contribuito in modo determinante a risolvere in favore dei lavoratori. Assieme a loro diverse donne e uomini, dietro le quinte, hanno lavorato per disinnescare una pericolosa bomba sociale. A tutti grazie.

La nostra Categoria, coinvolta in prima linea in questa vicenda, ha scelto i toni bassi. I nostri interventi pubblici sono stati pochi e stringati per scelta: abbiamo preferito il silenzio mediatico e la vicinanza vera, continuata ed umana al dramma che stavano attraversando decine di famiglie brindisine minacciate dallo spettro di non aver più per sostenersi.

Durante i giorni di presidio abbiamo vissuto con i lavoratori letteralmente giorno e notte condividendo tutto: dal semplice caffè alle preoccupazioni e paure per il futuro incerto ed i problemi familiari di ognuno di loro che la mancanza di lavoro rendeva drammatici. Una esperienza che ci ha arricchiti profondamente sul piano umano e ci ha ricordato che la chiusura della Centrale di Cerano, cosi come di ogni altro stabilimento, non è mai solo una questione di numeri e di burocrazie ma di volti, persone, famiglie di questa terra di Brindisi. Persone per le quali non solo il Sindacato ma ogni brindisino ha il dovere, quasi l’obbligo morale, di attivarsi per quanto propria responsabilità. I comunicati stampa per garantirsi la presenza mediatica ad effetto devono passare in secondo piano rispetto al dolore di tante famiglie ed alla lotta sociale per garantire loro un futuro quanto meno dignitoso.

Ci ha positivamente colpito la solidarietà dimostrata ai lavoratori coinvolti nella vicenda da tutti i colleghi che operano in altre e diverse Aziende nell’indotto di Cerano. Una adesione alla causa non scontata considerando il disimpegno, quasi imbarazzante, che i rappresentanti dei cittadini, le Istituzioni Locali e nazionali, hanno riservato a questa vertenza. 

Il risultato raggiunto non ferma il nostro impegno: occorre accelerare e vederci chiaro sul futuro produttivo di Cerano e sul destino dei suoi lavoratori, in modo particolare di quelli dell’indotto. Il tempo delle attese è finito da tempo. Enel non può più continuare a nascondere le proprie intenzioni presentando progetti fumosi, senza numeri ne date: deve condividere al più presto la sua vera visione dell’area produttiva brindisina ed intervenire con altrettanta celerità con progetti eseguibili da subito. Il decommissioning da solo non basta e non può bastare a Brindisi ed ai suoi lavoratori.

Segretario Territoriale UIL TRASPORTI Brindisi

Mario Greco