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Confesercenti: “Perchè la politica non vuole risolvere il problema-parcheggi a Brindisi?”.

Messi da parte oramai i viaggi, le vacanze, l’allegria e la spensieratezza della stagione estiva, le feste patronali e altro ancora, si torna brutalmente al tradizionale tran tran quotidiano autunnale. E, oltre al cader delle foglie dagli alberi, i mesi che ci separano dalla fine dell’anno portano con sé l’annoso e anche irritante problema della penuria dei parcheggi nel centro di Brindisi aggravato dall’istituzione di stagionali macro aree pedonali, una tra le tante cause della desertificazione commerciale delle principali vie urbane del capoluogo. 

Trascorrono impietose le stagioni sul nostro calendario, si avvicendano le amministrazioni alla guida di Palazzo di Città, ma la cronicità della mancanza di parcheggi concretamente non viene risolta. Da nessuno.  “La responsabilità è tutta politica – dichiara il presidente provinciale di Confesercenti, Michele Piccirillo – ed è naturalmente trasversale, interessando tutti i partiti e tutti gli schieramenti che hanno fatto e fanno parte dell’assise consiliare. Da parte di chi si candida nel ruolo di amministratore ci si aspetta la volontà di risolvere realmente tale questione e altre problematiche di vivibilità. Sarà questa la volta buona? Se sì, questa circostanza andrebbe quanto prima manifestata da un assessore, un consigliere comunale, un sindaco. 

Per tutti loro le idee dovrebbero essere l’unica stella polare del loro percorso politico nato per favorire il benessere della collettività e non solo il cavallo di battaglia delle campagne elettorali. ‘A pensar male si fa peccato ma a volte ci si azzecca’ diceva spesso un politico di alta levatura come Giulio Andreotti e non nascondo che più volte ho avuto il dubbio che facesse comodo non risolvere il problema, magari per agevolare lo sviluppo dei centri commerciali a discapito delle attività site in Centro. Spero e mi auguro di sbagliarmi e che non sia davvero così, ma fino a quando non vedo fatti concreti e non solo annunci, il dubbio resta”.

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