“Aggiungere caos alla già difficile situazione amministrativo-sanitaria del Centro di Riabilitazione di Ceglie Messapica era un’operazione quasi impossibile, ma la ASL di BR ci sta riuscendo, mandando nel panico i dipendenti che si sono visti recapitare una lettera nella quale viene chiesto di presentarsi domani, 27 settembre, alle 10, alla sede della direzione generale della ASL per <adempimenti preliminari ad eventuale INCARICO A TEMPO DETERMINATO>.
“Riavvolgiamo il nastro, perché qui siamo in presenza di una situazione kafkiana, ma anche in spregio alle normali procedure di lavoro, anche quelle pubbliche: cioè, un dipendente della Fondazione San Raffaele che ha, ad oggi, un regolare contratto di natura privatistica a tempo indeterminato deve domani andare a firmarne un altro di natura pubblica a tempo determinato. Ma logica vuole che si presenti con una lettera con la quale ha dato le dimissioni, rinunciando alla tutela che viene data quando le dimissioni vengono date a norma di legge (tre mesi prima, in questo caso) e quindi probabilmente deve rinunciare anche a quanto dovuto, per andare a firmare un contratto con la ASL di BR a tempo determinato, vale a dire per quanti mesi??? Nulla è dato sapere, perché dopo questa prima assunzione, la possibile stabilizzazione nella sanità regionale dovrebbe avvenire attraverso la valutazione di titoli, cos? come stabilito dalla legge regionale e non da quella ordinaria. E qui ci chiediamo: la valutazione di medici e infermieri per titoli potrebbe anche avere un base di possibilità, ma per i semplici pulitori-inservienti (OSS), ma anche per i centralinisti, quali sono i titoli che varranno??? Ma nel frattempo il dipendente si è licenziato dalla Fondazione e rischia di perdere il lavoro nel pubblico.
“Per questo motivo ho presentato una richiesta di audizione urgente in Commissione Sanità per capire dal capo dipartimento, Vito Montanaro e dal Dg della ASL Maurizio De Nuccio cosa stanno facendo e come intendono assicurare il futuro occupazionale di chi per anni ha lavorato nel Centro. Chiaramente ho invitato anche i sindacati e la Fondazione San Raffaele anche per individuare soluzioni che portino il Centro a funzionare fino ad aprile, quando è prevista l’udienza di merito dinnanzi al TAR di Lecce. Non solo nell’interesse dei dipendenti, ma soprattutto degli ammalati e delle loro famiglie.”