Abbiamo partecipato con interesse all’incontro convocato questa mattina in Prefettura sulle sorti dell’area di Cerano e siamo grati a S.E. il Prefetto, alla Task Force regionale ed al Ministero per gli sforzi compiuti in questi mesi per razionalizzare idee e progettualità utili a programmare un futuro per il comparto industriale di Brindisi anche dopo il disimpegno di realtà di peso come Enel. Siamo soddisfatti per quanto dichiarato dal Sindaco di Brindisi esprimendo una posizione chiara e netta a difesa del lavoro esistente e sulla necessità di un concreto rilancio del comporto industriale nel nostro territorio.

Riteniamo le tante e diverse progettualità sul Tavolo meritevoli e decisamente in linea con la Transizione Ecologica e lo Sviluppo Sostenibile ma continueremo a tenere alta, altissima, l’attenzione sull’altra Transizione, quella Sociale, di cui invece non cogliamo segnali altrettanto rassicuranti.

La grande assente continua ad essere Enel. Nella forma la società partecipa con progettualità e propri rappresentanti a tutti i Tavoli ma nella sostanza non vi è ancora ad oggi un Cronoprogramma chiaro per il sito di Cerano. Cosa e quando sarà dismesso, come, con quali modalità, con quale prospettiva per ognuno dei lavoratori impiegati in modo diretto e nell’indotto della Centrale Federico II? Non si tratta di dettagli ma di fondamentali passaggi per essere certi che alcun lavoratore non sia abbandonato a sé stesso in questo grande Passaggio. Enel deve parlare chiaro e rendere nota ogni fase. Lo deve ad una terra che ha utilizzato per decenni ed alla dignità di centinaia di lavoratori diretti e dell’indotto che hanno reso produttivo per un lungo periodo uno Stabilimento strategico per l’Azienda ed il Sistema Paese. I rappresentanti istituzionali del territorio di ogni Istituzione e livello pretendano da Enel rispetto per Brindisi chiedendo la chiarezza di tempi e passaggi.

Il futuro dei lavoratori diretti e dell’indotto e la certezza che ognuno abbia continuità di reddito e di dignità professionale è il punto irrinunciabile su cui il Sindacato continuerà il suo impegno e le sue lotte. Crediamo necessario a questo proposito che il Governo, unitamente a tutti gli altri Enti ed Istituzioni coinvolti, preveda per tutti i lavoratori dell’area di Cerano un Ammortizzatore Sociale Unico assieme a reali ed immediati percorsi di riconversione e formazione. Non vi deve essere nemmeno un giorno di disimpegno per chi opera a Cerano in modo diretto o nell’indotto: è questa la Transizione Sociale.

Perché questo si realizzi è fondamentale che per Brindisi venga designata una figura unica, un riferimento chiaro ed univoco, quale può essere un Commissario ad acta. Altrettanto evidente è che misure straordinarie di questo calibro richiedono ciò che da tempo il Sindacato chiede: una Legge Speciale per Brindisi.

Se i progetti per il rilancio dell’ex Centrale sono in divenire, il futuro dei lavoratori di Cerano diretti e dell’indotto è un cantiere aperto. Il Sindacato è stato e continuerà ad essere in prima linea a difesa del lavoro e delle condizioni di crescita e sviluppo di Brindisi.

IL COORD. PROV. UIL BR
Fabrizio Caliolo