Vertenza San Raffaele: senza le garanzie chieste in Prefettura, FIALS valuterà lo sciopero
Sono riprese in Prefettura le procedure di raffreddamento tra la Segreteria Provinciale Fials di Brindisi e la struttura riabilitativa del San Raffaele, alla presenza della Regione Puglia e dell’Asl di Brindisi. Alla luce della delibera di approvazione della graduatoria dell’avviso pubblico appena pubblicata, abbiamo chiesto che non preveda solo la durata di sei mesi, ma che sia prorogabile fino a 36 mesi. La Regione, su nostra richiesta diretta di integrazione tetto di spesa, ci ha garantito che la copertura finanziaria per il fabbisogno del personale della struttura di Ceglie Messapica è alla firma attraverso una delibera di riaggiornamento dei tetti di spesa di tutte le Aziende sanitarie pugliesi. Fials ha chiesto, inoltre, l’attivazione del tavolo Sepac per dirimere le controversie attuali. Durante l’incontro, sono state espresse anche forti preoccupazioni riguardo al pagamento degli emolumenti stipendiali di ottobre, sottolineando l’importanza di garantire certezze anche per i lavoratori a partita IVA. La Fials ha manifestato i propri dubbi e preoccupazioni alla Regione Puglia, all’Asl e alla Fondazione San Raffaele, evidenziando che, se l’Asl non procederà a rettificare i contratti e la Fondazione non garantirà i pagamenti, la Fials sarà costretta a proclamare uno sciopero. In sostanza, come FIALS abbiamo espresso i nostri dubbi e preoccupazioni alla Regione Puglia, all’Asl e alla Fondazione San Raffaele. La Regione ha fornito rassicurazioni sulle coperture finanziarie, ma Asl e Fondazione non hanno dato risposte soddisfacenti. Se l’Asl non rettifica i contratti e la Fondazione non procede entro il 10 novembre con i pagamenti, in quella stessa data chiederemo un’assemblea urgente e decideremo tutti insieme se procedere con lo sciopero. I lavoratori non possono pagare un conto di cui non sono responsabili e non possono vivere questo clima di inerzia istituzionale. Parliamo di persone, famiglie e bisogni di cui dobbiamo moralmente prenderci tutti carico.