Nei giorni scorsi, il Presidente di Confindustria Orsini, a Brindisi ha rilanciato l’idea sul nucleare  per avere energia più a basso costo e sostenere la competitività. Dopo alcune ore gli ha fatto da  controcanto Calenda che non riesce a vedere la decarbonizzazione senza l’introduzione del nucleare. 

 La CGIL di Brindisi con il coordinamento delle categorie dell’Industria, dissente da questa visione  e conferma l’adesione all’appello “100% Rinnovabili Network”. 

 Siamo contrari all’ipotesi di ritorno al nucleare introdotta dal Governo nel PNIEC: si disconosce  la volontà popolare espressa in 2 referendum, non si tengono in alcuna considerazione i costi, i tempi,  i rischi e sarebbe inefficace per l’azione sul cambiamento climatico. 

  

 E’ invece urgente accelerare una giusta transizione ecologica, puntando sul risparmio e l’efficienza  energetica, sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, cogliendo tutte le opportunità di uscita dai  combustibili fossili a partire dalla vertenza della Centrale Federico II di Cerano. 

 La Vertenza Brindisi può rappresentare un terreno di sperimentazione proprio sul tema della  transizione giusta, con particolare attenzione alle ricadute occupazionali, ambientali e sociali. Qui  possiamo sperimentare una idea di sviluppo alternativo e innovativo chiamando a partecipare tutti gli  attori istituzionali e per primo il centro di ricerca ENEA e l’Università del Salento. 

 La CGIL di Brindisi è pronta a sostenere politiche industriali e di reindustrializzazione che riescano  a tutelare tutti i posti di lavoro esistenti e a traguardarne di nuovi, provando a sostenere tutti quei  progetti che si muoveranno nel rispetto del territorio che dovrà avere anche benefici di  riqualificazione urbana, di forestazione urbana e di bio-rimedio. 

 Esiste uno spazio per promuovere insieme politiche industriali ecosostenibili, ricerca e sviluppo,  nuova occupazione stabile, provando anche a ridurre i costi dell’energia per famiglie e imprese,  migliorando la competitività e la sicurezza.