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“Sandra Burlizzi: dalla sfida all’ispirazione – La storia di una donna brindisina che costruisce comunità di condivisione e crescita a livello internazionale”

Una lettera  di una donna brindisina, che vive   e lavora altrove, Sandra Burlizzi, che  è un messaggio per non arrendersi mai, a credere sempre in se stessi, ad esprimere le proprie  convinzioni, la propria personalità anche in altre realtà.

“Gentile  Direttore, gentile redazione   di  Brindisi  Libera, mi chiamo Sandra Burlizzi e vorrei condividere con voi la mia storia, nella speranza di offrire uno spunto positivo tra le notizie che spesso leggiamo riguardanti la nostra città e provincia. Si tratta di una storia di riscatto e successo che può trovare posto tra le buone notizie.

Nata a Brindisi, ho vissuto nella nostra splendida città per 23 anni, prima di trasferirmi al Nord negli anni difficili per i meridionali. Erano gli anni della crescita della Lega Lombarda e della diffidenza verso chi veniva dal Sud. Superare ogni singolo giorno è stato un test di resistenza: più volte mi sono trovata sotto esame, talvolta umiliata, ma ne sono uscita a testa alta, trasformando le sfide in un’occasione di crescita.

Da questa esperienza è nata la mia carriera come consulente specializzata in marketing e comunicazione, focalizzata sullo sviluppo business aziendale. Lavorando in un settore così competitivo, il telefono che squillava di continuo divenne il simbolo della mia reputazione: non ero io a cercare lavoro, ma era il lavoro a cercare me. Le aziende in difficoltà si rivolgevano a me per una consulenza professionale mirata, e in questo mi sono affermata come punto di riferimento per la risalita economica di alcune aziende lombarde.

Mi sono trovata a dover gestire ritmi intensi, lavorando per più aziende contemporaneamente, organizzando la mia vita tra casa e lavoro, e affrontando le difficoltà di crescere una figlia con un marito spesso all’estero e senza alcun sostegno familiare.

Oggi posso guardare al mio percorso con orgoglio, e credo che questa storia rappresenti una rivincita titanica e un esempio di come, anche tra le difficoltà, si possa emergere con dignità e successo”.

Ma questa   è, in sostanza,solo  una “ prima parte”  di   una  “nobile esperienza” , di una storia, come dice  Sandra, che  “non finisce  qui “.

Conviene ascoltarla con molta attenzione, appunto, per comprendere ulteriormente una storia  che non vuole insegnare nulla, ma , anche e  soprattutto, dare una mano a chi si sente in difficoltà, non ha più speranze  e, purtroppo, non trova più spazio nella città, nel territorio che tuttavia continua ad  amare .

“Ho ideato un modello di vita che, credo, potrebbe essere replicato altrove per dare voce a persone con abilità e competenze specifiche, spesso penalizzate da contesti dove le opportunità di lavoro scarseggiano e la frustrazione aumenta. Attualmente vivo in un luogo che mi consente di sviluppare questo approccio in un’ottica di accoglienza autentica, soprattutto per donne expat che cercano semplicemente condivisione e connessioni.

Ma  penso a quei luoghi in cui l’assenza di lavoro, di stimoli quotidiani e di possibilità di riscatto sociale, renda difficile la realizzazione personale. Qui, la mia proposta sarebbe quella di valorizzare le abilità individuali e di creare gruppi di lavoro, scambio culturale e di avviamento all’arte e alla musica. Un sistema che si autofinanzia, basato su un’economia della conoscenza: scambio di competenze, non di denaro…un insegnamento reciproco senza un reale obbligo, a discrezione del singolo elemento: “ti insegno a cantare, tu mi insegni a dipingere, t’insegno a cucire e tu mi insegni l’inglese” Un modello destinato alle fasce più deboli,  dove a circolare non sono monete, ma sapere, conoscenza, arricchendo così la comunità intera”.

Questa storia  va seguita, “ gustata”, pian  piano,  abbiamo letto solo  il  “prologo” di un’ esperienza che porta   Sandra Burlizzi verso  “lidi” inaspettati, che poi, inevitabilmente, entrano a far parte  definitivamente  della sua vita, del suo lavoro, della sua famiglia, della gran voglia di creare progetti nuovi, nuove aspettative e condivisioni, di avere nuovi legami e amicizie .

La storia di Sandra, un invito a costruire comunità fondate sulla condivisione delle proprie capacità e competenze, per superare insieme i limiti dell’individualismo, tenendo comunque sempre presente le proprie origini e appartenenze.

Sandra è nata a Brindisi nel 1965; ventitré anni dopo, lascia la sua terra e la famiglia per intraprendere un viaggio itinerante come giovane sposa in Lombardia. – 

Presto, le sue giornate saranno illuminate dalla presenza di una splendida bambina. A causa del lavoro del marito, la famiglia inizierà a spostarsi frequentemente: Paesi Bassi, Inghilterra, Francia, fino a stabilirsi negli Emirati Arabi Uniti. Una vita caratterizzata da continui incontri e saluti. 

Soprannominata dagli amici “La donna con la valigia”, Sandra non avrà più la possibilità di continuare il suo lavoro come consulente di marketing e comunicazione, specializzata nello sviluppo business aziendale, e coglierà l’occasione per dedicarsi alle sue passioni: lettura, scrittura, fotografia, arte, recitazione e canto.

Riprenderà a cantare e interpretare brani di musica soft e la fotografia l’aiuterà a rendere indelebili i suoi ricordi migliori. La scrittura, vissuta da lei come una sorta di liberazione dei sensi, le permette di esplorare il suo mondo interiore, tanto da decidere di pubblicare alcune delle sue poesie nella collana Riflessi con Aletti Editore e su MY Art, rivista internazionale online pubblicata da Sandro Serradifalco. Arrivata negli Emirati Arabi Uniti nel 2014, dopo circa una settimana, riceverà un invito personale dalla moglie dell’Ambasciatore in carica per unirsi al Club Sociale Italiano femminile, noto come CICER, fortemente legato all’Ambasciata Italiana.

 Inizierà così una stretta collaborazione con le donne del gruppo, apprezzando il calore di ogni evento organizzato. La scelta di ampliare le sue conoscenze in ambito internazionale diventa inevitabile. In un Paese straniero, la necessità di comunicare con altri esseri umani, al di là della propria etnia, si fa sempre più forte.

Sandra stabilisce un contatto con il gruppo The Language Club e inizia ad avvicinarsi a varie culture. Quest’esperienza la porterà a considerare la proposta ricevuta dalla stessa creatrice di TLC, ovvero quella di aprire un punto di scambio culturale  linguistico presso Eastern Mangroves di Abu Dhabi. E così, il 2 ottobre 2019, l’avventura ebbe inizio. 

Alle 10:00 del mattino, cinque donne straniere, riunite attorno a un tavolo al ristorante Carluccio’s, sorseggiando un caffè e gustando un croissant, cominciarono a pronunciare le prime parole in italiano. (Queste donne sono oggi le sue strette collaboratrici, ancora insieme). Sandra era pronta ad accettare la sfida, anche se già nel 1995, quando viveva nei Paesi Bassi, aveva sperimentato lo scambio culturale-linguistico durante una sessione serale organizzata dall’Università di Leeuwarden, che poi mise in pratica partecipando a laboratori artistici.

Nel giro di pochi mesi, quindi,  il gruppo di Abu Dhabi iniziò  a prendere forma, a crescere e a strutturarsi sempre più. Il sogno di Sandra era di trovare persone che potessero socializzare non solo attraverso la comunicazione linguistica, ma anche attraverso lo scambio di conoscenze e competenze, creando anche un punto di riferimento e di aggregazione, per donne Expat.  S 

Ad oggi, Re_Creation group conta 260 persone (ma solo perché il gruppo è chiuso e controllato altrimenti ci sarebbero più iscritti) ed ha organizzato oltre 130 attività completamente differenti l’una dall’altra come: laboratori d’arte (pittura su seta o su tela, laboratori natalizi, quadri di carta, agende dipinte con tecnica mandala) lezioni di musica e canto, laboratori linguistici (Italiano, francese, russo, arabo, turco, spagnolo, inglese)  attività fisica come yoga, face yoga, pilates, fitness, animal flow, longe cote, passeggiate nei mall d’estate e all’aria aperta d’inverno, cucina internazionale (italiana, marocchina, russa, bielorussa, libanese, georgiana, palestinese, siriana, nigeriana, francese, azerbaijana)  per adulti e laboratorio di cucina per bambini, giochi da tavolo o incontri di bowling,  scrittura creativa, incontri di discussione su temi legati alla psicologia soprattutto durante il periodo Covid.

“Abbiamo affrontato temi di  discussione su come si diviene una  leadership o come adoperare l’intelligenza artificiale per semplificare un lavoro,  creazione di capi di moda, sfilate di moda,  creazione di borse all’uncinetto, bigiotteria,  visita a musei, feste a tema con preparazione dei costumi, incontri di discussione sulla prevenzione sanitaria,cene e aperitivi di benvenuto, organizzazione di eventi in generale e tanto altro ancora, avvalendosi della partecipazione e collaborazione di tutte le donne del gruppo che hanno condiviso spontaneamente e volontariamente, le proprie skills.  

Con impegno, dedizione e cura, Sandra ha dato vita ad un luogo in cui Armonia, Serenità e Rispetto regnano sovrani… una piccola Oasi nel Deserto.

Chiediamo  a Sandra   “Perché Re_Creation Group ti sta tanto a cuore?”

“Perché il gruppo è nato come una sfida ed è diventato una vera e propria esigenza sentimentale,” spiega Sandra Burlizzi, fondatrice di Re_Creation Group, organizzazione non-profit attiva ad Abu Dhabi da 5 anni.

“Sono una donna iperattiva, con la curiosità di esplorare tutto nella vita. I continui spostamenti dovuti al lavoro di mio marito mi hanno sempre messo in contatto con nuovi luoghi, persone e culture. In ogni luogo dove mi sono stabilita, mi sono trovata a ricominciare da capo.”

Lei  racconta  come l’idea di Re_Creation sia emersa dal confronto con altre donne expat che, al seguito dei mariti, hanno dovuto rinunciare alle proprie carriere e passioni.

“Molte hanno messo in pausa le loro carriere per seguire i mariti, altre hanno lasciato tutto alle spalle, come ho fatto io, per non rinunciare alla famiglia. Quando sei una donna ricca di esperienze accumulate , inizi a pensare come reinventarti.

La mia risposta? Creare uno spazio che potesse nutrire l’anima.

Ho iniziato trasformando una stanza della casa in una piccola sala per musica e arte, una vera fucina creativa. Da lì, l’idea di costruire un gruppo dove non ci fossero solo incontri casuali, ma una comunità attiva che condividesse conoscenze e interessi in modo sostenibile. Perché tenere chiuse tra quattro pareti le competenze acquisite in una vita? Perché non mettere in comune le nostre forze e creare un gruppo che si alimenti di conoscenza, ogni giorno, dando un vero scopo alle nostre giornate?

Re_Creation, oggi al quinto anno di attività, si distingue come un gruppo in cui le donne possono riscoprire e condividere i propri talenti senza l’ansia del profitto, ma con la volontà di costruire relazioni e coltivare interessi. “Abbiamo organizzato 130 attività diverse tra loro, dalla cultura alla cucina, dal benessere alla creatività. Ogni evento è un’opportunità di crescita reciproca. Questo gruppo è nato per nutrire l’anima, per trovare motivazione, compagnia e uno scopo da vivere insieme, e per dimostrare che, barattando il sapere, si può ottenere tutto quello che davvero conta”.

Sandra conclude con un sincero ringraziamento:

“Sono incredibilmente soddisfatta. Re_Creation è diventato realtà grazie a un’idea e alla fiducia di tante donne che, come me, sentivano il bisogno di condividere e crescere insieme.

CredetemiOgni giorno è vissuto come una celebrazione, un inno alla vita e alle opportunità che essa offre”.

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