Il Sindacato Cobas,un gruppo di cittadini brindisini  , un gruppo   di lavoratori rimasti fuori dagli impianti vertenza ex Nubile ed altri ancora negli anni scorsi  ,  organizzano un sit in Martedì 26 Novembre a partire dalle ore 9,00 in Piazza Matteotti , davanti il Comune di Brindisi , in concomitanza del Consiglio Comunale in cui si parlerà del problema dei costi della Tari e dei certi aumenti sulle bollette.

La protesta continua In occasione dello sciopero Cobas del 29 Novembre con appuntamento alle ore 9,00 in Piazza Vittoria dove porteremo i problemi occupazionali della città ed esporremo il problema della Tari alla locale Prefettura, che ci incontrerà alle 10,30 dello stesso giorno.

I cittadini sono stanchi di rimanere in silenzio per i continui aumenti della spazzatura, senza che ci sia un programma rivolto a migliorare la situazione della raccolta  e ad abbassare  i costi del servizio.

Non solo gli aumenti ma siamo costretti ad avere un servizio non adeguato per una città come Brindisi; costretta a subire anche i selvaggi abbandoni senza che ci sia una azione di contrasto dalla ditta e dalla Amministrazione Comunale , con una percentuale della raccolta differenziata al 30%.

L’aumento della prossima Tari si dice sia dovuto a maggiori costi per il trasporto dei rifiuti lontano dalla nostra città.

Il Cobas insieme a cittadini e ad ex lavoratori  chiedono gentilmente  che Consiglio Comunale di Brindisi, maggioranza ed opposizione ,  voti un documento dove si richiami il Presidente della Regione Puglia , Michele Emiliano, al rispetto delle decisioni prese della stessa Regione Puglia relative  alla costruzione degli  impianti previsti da tanti anni per Brindisi,  di cui ad oggi non si  vede ancora nemmeno l’ombra .

Il Cobas da anni insiste nelle riunioni presso la Task Force sulla occupazione ,Presidente Leo Caroli, di  ricevere risposte certe sulla costruzione degli impianti ; negli incontri  l’Ager(Agenzia Regionale dei Rifiuti) con il nuovo direttore Pansini alza le spalle non rispondendo alle domande che gli vengono poste.

Deve essere tutto il Consiglio Comunale ad alzarsi in piedi e dire ad Emiliano come mai le cose per Brindisi non si fanno mai e che è ora di finirla.

60 lavoratori sono in attesa da anni di poter rientrare al loro lavoro dovuto alla chiusura degli impianti esistenti allora.

Insomma , ci vuole una azione a 360 gradi per difendere i cittadini Brindisi ed i lavoratori che hanno perso il loro posto di lavoro.

 

Per il Cobas Roberto Aprile