“C’è profonda amarezza perchè uscivamo carichi di entusiasmo da giornate che sono state utili a scrivere nuove pagine, ricche di nuovi temi, su cui si aveva finalmente una posizione netta. Le questioni interne in qualche modo ci annientano, ci stanno logorando impedendoci di guardare avanti nell’interesse del Paese, con il rischio di ripercussioni elettorali e nel consenso sui territori”. Così l’On. Marianna Ricciardi, deputata del Movimento Cinquestelle, intervistata da Newzgen, la trasmissione prodotta da Alanews in onda su Twitch e YouTube.
Reduce da “Nova”, l’assemblea costituente che pareva aver rilanciato le ambizioni del Movimento e la figura di Giuseppe Conte, la trentenne parlamentare campana non nasconde il disappunto per il ricorso presentato da Beppe Grillo che comporterà una seconda votazione degli iscritti: “Il dato politico era chiaro, il quorum era stato raggiunto anche riguardo alla figura del garante: c’era voglia di voltare pagina, invece Grillo sembra voglia fare un dispetto al Movimento che, invece, sta cercando di evolversi. Ma sono quindici anni che il Movimento Cinquestelle si evolve”. 
Così l’On. Ricciardi si spiega il comportamento del garante messo alla porta: “Ho sempre auspicato ci fosse una sintesi tra Conte e Grillo, il quale, però, oggi invita all’astensione; mi pare chiaro che questi non creda più in generale alla politica, è come se non riconoscesse più la sua creatura e adesso la voglia distruggere”.
Il rischio è quello di non registrare la stessa partecipazione della prima votazione: “Potevamo demandare a una guerra legale, ma la gran parte di noi ha manifestato l’intenzione di riconsegnare tutto nuovamente al voto. Sicuramente non ci sarà lo stesso entusiasmo vissuto al termine del processo costituente, se ne parlerà sicuramente meno e quindi in tanti potrebbero semplicemente non sapere che un’altra votazione sta avendo luogo”. Non è solo questione di numeri, però: “Naturalmente ben venga se il mandato della base sarà ancor più ampio. Mi stupisce ci sia un ‘fronte del No’ che spinge per l’astensione: proprio in un momento in cui l’astensionismo raggiunge i massimi storici in Italia, c’è chi all’interno di quella forza politica nata per riportare quanta più gente al voto invita a non partecipare alla votazione. E’ un controsenso”.
La figura di Giuseppe Conte è di nuovo in discussione: “Lui stesso ha dichiarato – dice Ricciardi – che senza un pieno mandato di approvazione verso il percorso che prospetta avrebbe tratto le sue conclusioni. Sono molto preoccupata, perchè credo che il profilo di Conte sia indispensabile in questo nuovo corso che ha portato sobrietà e competenza, con l’intenzione di valorizzare le esperienze ad esempio sui territori”.

Infine, sull’ipotesi di creare un nuovo simbolo sganciandosi dal passato, Ricciardi è perentoria: “Secondo me la strada da privilegiare è il mantenimento del simbolo e del Movimento così com’è; il dissenso interno c’è in tutte le forze politiche ma in questo caso è su questioni statutarie, non sulle tematiche. Possiamo essere in disaccordo su alcune punti ma ci sono comunque tante persone che vogliono battersi per la sanità pubblica, per un’idea di giustizia che consideri tutti uguali allo stesso modo senza distinzioni tra i poteri forti e l’ultimo povero disgraziato, un’idea di Paese che punti alla transizione ecologica: su questi temi siamo tutti uniti e vogliamo combattere” conclude.

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