Il maestro Miceli rilascia una dichiarazione su quanto gli è giunto a New York in merito alle non veritiere dichiarazioni alla stampa pronunciate dal Direttore Artistico della fondazione Nuovo Teatro Verdi di Brindisi Carmelo Grassi.
“Mi sento in dovere di rispondere alle false e diffamatorie dichiarazioni di Carmelo Grassi e pertanto – dichiara il Maestro Miceli – rispetto alla formazione ed alla fondazione dell’Orchestra del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi, intendo precisare che non ho mai firmato contratti a titolo personale, durante la mia presidenza della fondazione teatrale.
A seguito di un bando pubblico, alla cui stesura il direttore artistico non era in grado di dare il suo contributo, e pertanto se ne è occupato il consiglio di amministrazione nell’ambito delle proprie facoltà, ben cinquantuno giovani musicisti avevano concorso alla candidatura per attendere alla formazione dell’orchestra tramite regolare iscrizione ed audizione, con apposita commissione che presiedevo a titolo gratuito, al fianco del consigliere di amministrazione della fondazione Marco Greco. Conseguentemente si sono stilate le apposite graduatorie di merito pubblicate regolarmente sul sito della fondazione, pertanto la fondazione stessa, su indirizzo del consiglio di amministrazione, ha sottoposto ai 38 giovani musicisti meritevoli, un contratto di formazione orchestrale per professori d’orchestra, con il rilascio di certificazione dalla fondazione Verdi, della durata temporale corrispondente alla prima stagione sinfonico orchestrale. Tale contratto, redatto dagli uffici della fondazione, supervisionato dal consiglio di amministrazione e firmato dal presidente, prevedeva un successivo contratto con retribuzione, relativo alla successiva stagione sinfonica, solo a seguito del conseguimento e degli adempimenti contemplati nel corso di formazione orchestrale. Ogni musicista ammesso alla formazione orchestrale ha sottoscritto le condizioni esplicitate nel contratto, inclusa la gratuità del corso, orientata a successivi contratti di prestazione professionale retribuita. In caso di assenza di un musicista, come in tutte le fondazioni orchestrali, si ricorreva alle graduatorie, ed in ultima analisi ad aggiunti professionisti contrattualizzati con la fondazione e retribuiti , provenienti da orchestre limitrofe per comprovata professionalità”.
Il maestro Miceli aggiunge “ Che Carmelo Grassi parli di sfruttamento di giovani musicisti è indegno, oltre che falso e diffamatorio, per quanto conoscendolo non mi sorprende questo suo atteggiamento.. Era chiaro a tutti che non ha mai amato l’idea dell’orchestra residente al teatro brindisino, a dire il vero ancor meno l’idea che io fossi il suo presidente, ma certamente non era un mio problema. Rispetto all’efficacia ed al valore formativo dell’attività sinfonico orchestrale durante la mia presidenza – continua Il maestro Miceli da New York – a distanza di due anni continuo a ricevere messaggi ed e-mail dai giovani ragazzi di Brindisi e dei territori circostanti, molti dei quali continuano a perfezionarsi altrove e non a Brindisi e mi esprimono messaggi di gratitudine , di ringraziamento per quanto significativa e formativa sia stata la nascita dell’orchestra del teatro, che per la prima volta ha dato vita ad un futuro musicale professionalizzante ad orgogliosi giovani ancora studenti accademici ma giá protagonisti della propria comunità attraverso i loro sacrifici, i loro studi, attraverso le loro famiglie ed un sogno condiviso che si stava realizzando, confidando in un futuro orchestrale che con me nasceva. Ma questo era solo l’inizio”. Infatti – dichiara Miceli – il consiglio di amministrazione aveva già destinato dei fondi per l’anno successivo alla neonata Orchestra del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi a formazione conclusa con conseguente certificazione”.
“ Durante la mia presidenza avevo anche predisposto accordi scritti e negoziazioni per l’anno 2025 che avrebbero portato ad un contratto risolutivo fra Fondazione Nuovo Teatro Verdi e 10 teatri in Cina, per una tournée intercontinentale dell’orchestra del teatro brindisino che non solo avrebbe dato lustro alla città di Brindisi, ma che avrebbe prodotto anche importanti profitti a favore dei suoi professori d’orchestra e della fondazione stessa, cioè della comunità. Nello stesso periodo avevo accordato
formalmente, con il consiglio di amministrazione ed il direttore artistico del prestigioso premio violinistico internazionale “ Nicolò Paganini” di Genova, che fra i premi da conferire al vincitore assoluto vi sarebbe stato un concerto del vincitore del concorso con l’orchestra Del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi nel nostro teatro, sulla scia di quanto ugualmente aveva voluto la Filarmonica della Scala nei riguardi del Premio Paganini. Tutto ciò non ha mai avuto seguito dopo la mia presidenza, per ovvie ragioni, anzi, il vincitore del premio Paganini si è esibito al teatro Petruzzelli di Bari ed in Cina porterò un’altra orchestra italiana”.
Che ora ci sia un collasso culturale ineguagliabile a Brindisi– conclude il maestro Miceli – di cui la fondazione Nuovo Teatro Verdi é co-protagonista, me ne dispiaccio ma non ho mai amato i «camerieri della politica», come li definiva Domenico Mennitti, così come mi discosto dalla politica che a mio modo di vedere agisce non al servizio delle eccellenze. Ma questa è una personale opinione ed infatti continuo ad amare e servire le istituzioni a modo mio. Ad un secondo mandato di presidenza della fondazione, qualora avessi deciso di candidarmi, avrei certamente scelto un nuovo direttore artistico dal profilo opposto a quello di Carmelo Grassi e con un contratto ovviamente meno esoso, ma ho impiegato poco tempo a constatare l’asse Grassi-Marchionna e li ho abbandonati alle loro visioni culturali inviando al sindaco Marchionna i miei vivissimi auguri”.