Il 2024 per Brindisi – e per il lavoro a Brindisi – non sarà un anno da ricordare positivamente: tante, troppe, le vertenze aperte che mettono a rischio centinaia di posti di lavoro e la certezza di futuro per altrettante famiglie.
Il fronte maggiormente esposto è soprattutto quello Industriale. Brindisi è una città nella quale l’Industria ha rivestito e riveste ancora oggi un ruolo centrale, di traino dell’intero sistema economico. Ancora oggi non è possibile immaginare di sostenere l’economia brindisina senza la sua Industria ed il suo indotto. Questo occorre ribadirlo con forza perché non si speculi su radiose visioni future di una Brindisi che rinasce abbandonando di punto in bianco la sua Industria. Basterebbe leggere i dati economici con una calcolatrice in mano per comprendere che ciò non è possibile. Non di certo nel breve periodo. Per questa ragione il Sindacato continuerà a tenere alta l’attenzione su tutte le vertenze industriali di Brindisi a partire, ovviamente, da quella più nota e simbolica per il suo peso e le sue vicende quale l’ex Centrale Enel di Cerano.
Il 2025 sarà l’anno della verità: quanti e quali dei suggestivi progetti di rilancio dell’area di Cerano saranno messi concretamente in campo? Con quali tempistiche? Con quale coinvolgimento degli attuali lavoratori? Con quale prospettive di sviluppo? Sono questioni esiziali che ad oggi non hanno ancora risposte chiare ed univoche ma dalle quali dipende il destino di centinaia di famiglie brindisine.
Cerano non è l’unica spinosa vertenza: Versalis, Basell, ex Sanofi, ex Dema e l’indotto delle manutenzioni e dei Trasporti legati all’Industria. L’elenco è lungo ed ogni questione ha la sua particolare specificità da seguire.
Nelle scorse settimane abbiamo appreso la notizia della istituzione di un Commissario Speciale per Brindisi. Bene, era una delle nostre richieste da tempo ma il Commissario da solo non basta. Torniamo a chiedere con forza ed urgenza una Legge Speciale per Brindisi ed un Ammortizzatore Sociale Unico per tutte – tante – vertenze di questo territorio. Solo una Legge Speciale, con poteri speciali e risorse speciali, potrà permettere a Brindisi di ricominciare. Vogliamo sperare che il 2025 sia l’anno in cui maturi la consapevolezza in tutte le forze sociali, politiche, sindacali, di rappresentanza di questo territorio della necessità urgente di una Legge Speciale per poter ripartire concretamente. Confidiamo, con un atto di speranza supplementare, che le Istituzioni Locali, sempre assenti e silenti sui grandi temi, si possano risvegliare dal sonno e guidare questa fondamentale battaglia.
Oltre l’Industria nel 2024 la Uil di Brindisi è tornata a più riprese sulle tante sfide di questo territorio, ricordate puntualmente nello Sciopero Generale dello scorso 29 novembre. La crisi economica e l’inflazione crescente, i diritti dei lavoratori negati e la precarietà lavorativa, la sicurezza sul lavoro, i servizi pubblici essenziali insufficienti a partire dalla Sanità, ai Servizi Sociali, alle Infrastrutture. Ed ancora: la forte disuguaglianza economica e sociale per i lavoratori dipendenti e i pensionati e la consistente evasione fiscale.
Lo chiediamo da tempo e continueremo a farlo con maggiore forza nel nuovo anno: il Governo e le Istituzioni Locali cambino il passo su Brindisi. Un territorio non può guardare al futuro andando avanti solo per inerzia. Occorre rilancio, investimenti, progresso. Il 2025 potrebbe essere l’ultima occasione utile per questa terra. La UIL di Brindisi farà, come sempre, la sua parte: il più bel regalo per il nuovo anno sarebbe che ogni soggetto sociale, politico, economico facesse la sua.
Il Coordinatore Provinciale UIL Brindisi
Fabrizio Caliolo